No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20090724

Santiago de Chile, 1973


Machuca - di Andrés Wood 2004


Giudizio sintetico: da vedere


Cile, 1973. Gonzalo Infante è un bambino di circa 11 anni che frequenta un prestigioso istituto scolastico in Santiago, il St. Patrick, diretto da padre McEnroe, dove si studia inglese e la retta è piuttosto alta. Gonzalo viene da una famiglia dei quartieri alti: suo padre Patricio, che simpatizza col governo Allende ma non sa decidere da che parte stare, in quanto avere i soldi in un paese povero fa comodo, lavora alla F.A.O.; sua madre Maria Luisa è evidentemente di famiglia bene, e intrattiene una relazione, della quale Gonzalo è testimone imbarazzato, con un uomo molto più anziano, Roberto Ochagavìa, sicuramente non un simpatizzante di Allende, e lei stessa si fa influenzare dai sostenitori dell'opposizione ad Allende. Sua sorella più grande è fidanzata con un coetaneo che sostiene anche lui l'opposizione, ed è mal visto dal padre.

Padre McEnroe, guidato da carità cristiana, spirito democratico, e sostenuto dal governo di ispirazione socialista, d'accordo con la maggioranza dei genitori, per favorire l'integrazione tra le classi sociali, ammette nell'istituto alcuni ragazzi poveri, che certamente non potrebbero permettersi di pagare la retta, che provengono dalle baraccopoli alla periferia di Santiago. Nella classe di Gonzalo, proprio nel banco dietro di lui, arriva quindi Pedro Machuca, un coetaneo vispo e orgoglioso, che dopo la scuola lavora con suo zio e la cugina, Silvana. Gonzalo diventerà molto amico di Pedro, e verrà turbato da Silvana, spavalda e ancora più orgogliosa esponente della classe povera. Attorno a loro, le manifestazioni si fanno sempre più numerose e violente, sia quelle a favore che quelle contro Allende, l'opposizione e l'esercito stringerà sempre più il cerchio, il mercato nero degli alimenti prospera, l'incertezza regna, finchè arriverà l'11 settembre di quell'anno, e niente potrà essere mai più come prima...


Finalmente, dopo diversi anni, sono riuscito a vedere per intero questo film cileno, e, ve lo dico subito, questo Machuca è un film bellissimo e molto ben fatto. Bella l'idea di "guardare" la salita di tensione del 1973 in Cile attraverso gli occhi di un bambino, che poco a poco diventa consapevole ma rimane disarmato e destabilizzato "subisce" gli accadimenti, rimanendone scioccato e, presumibilmente, devastato, ottimo l'espediente narrativo della tentata integrazione nella scuola, ispirata ad un tentativo davvero messo in atto al Saint George's College da parte di Padre Gerardo Whelan, al quale la pellicola è dedicata, bella la fotografia, vagamente decolorata per dare a tutto il film l'atmosfera corretta di quegli anni, semplici i movimenti di macchina, ma attenti, e soprattutto, una attenzione smisurata ai particolari, che aiutano lo spettatore ad entrare nella prospettiva giusta, e misuratissimo il dosaggio di tutti i personaggi e di tutti gli elementi che riescono a descrivere alla perfezione l'escalation che, purtroppo, ci fu e fu dolorosissima. Attori ben diretti, pochi quelli un po' più conosciuti da noi, solo Federico Luppi che abbiamo visto in due film di Guillermo Del Toro, Il labirinto del Fauno e La spina del Diavolo, ma che ha alle spalle una filmografia sterminata in Sud America e in Spagna; bravi i due piccoli, Matìas Quer (Gonzalo) e Ariel Mateluna (Pedro Machuca), bravissima Manuela Martelli (Silvana, la cugina di Pedro), cilena, allora alla sua seconda esperienza cinematografica (è del 1983), ma dopo Machuca "partita" per una carriera interessante, e, pensate, qualche appassionato l'ha vista addirittura in un film italiano, anzi sardo, Sonetàula.

Un film da recuperare.

2 commenti:

Anellidifumo ha detto...

Visto e apprezzato. Abbiamo gusti simili.

jumbolo ha detto...

:)