No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20090927

videocrazia


Videocracy - Basta apparire - di Erik Gandini 2009


Giudizio sintetico: si può vedere (anche se dovrebbero vederlo soprattutto gli elettori di Silvio)


Italia: circa 30 anni fa cominciava l'era delle cosiddette televisioni private, con una casalinga che si spogliava in un bar, davanti ad un piccolo pubblico, e due "conduttori" che facevano domande di cultura generale ai telespettatori che telefonavano in diretta. Ogni risposta esatta un indumento. Comincia così la "rivoluzione culturale" italiana, un cambiamento profondo nei costumi e nel pensiero dell'italiano medio, che ha un ideologo: Silvio Berlusconi. Non per niente, adesso lui è il Primo Ministro, oltre ad essere la persona più rappresentativa del paese.


Erik Gandini è un italiano, nato a Bergamo ma naturalizzato svedese. Autore, anche apprezzato, di molti documentari, nonché produttore cinematografico, è evidentemente una persona di sinistra, o comunque uno che non ama il culto della personalità, che conosce bene il nostro paese, e forse, grazie alla sua esperienza svedese, riesce a guardarlo con un occhio critico ed "esterno".

Appare abbastanza chiaro come mai questo Videocracy sia stato osteggiato da Mediaset e dalla Rai: è uno sguardo piuttosto spietato sulla trasformazione del pensiero e delle aspettative medie dell'italiano medio, negli ultimi 30 anni. La televisione guida qualunque cosa, ma non solo: l'esempio di Fabrizio Corona serve per ampliare il discorso, e generalizzarlo all'apparire. Infatti, a parte Silvio Berlusconi, i protagonisti del documentario sono Lele Mora, per il fatto di essere il più importante "scopritore", ma forse sarebbe più giusto dire "creatore" di personaggi televisivi, che qui scopriamo grande ammiratore di Benito Mussolini, Fabrizio Corona appunto, che si autodefinisce "un moderno Robin Hood" che ruba ai ricchi per dare a se stesso, che scopriamo (beh, lo immaginavamo) assolutamente preso da se stesso e dalla sua immagine, e contemporaneamente assolutamente disgustato dalle persone che lo ammirano, si fanno fotografare con lui e vogliono il suo autografo (lo evinciamo chiaramente dalla sua faccia quando è con loro), e Riccardo "Ricky" Carnevali, un aspirante stella televisiva che non riesce a sfondare in nessun modo, e che ha dedicato la sua vita a questa missione. Interessanti anche un altro paio di protagonisti marginali: la fotografa "ufficiale" della Costa Smeralda, molto amica di Silvio, una signora di una certa età, discretamente ricca, con il viso completamente trasformato in una maschera dalla chirugia, dal botox e dal trucco, e il regista del Grande Fratello televisivo.

Il risultato, dato che chi vi scrive è dichiaratamente antiberlusconiano, è scontato, seppur con qualche chicca sconosciuta e tutto sommato interessante, per completare un quadro assolutamente devastante di che cosa siamo diventati, usando un plurale che comprende tutti i cittadini italiani. E' ovviamente di parte, e discretamente monotematico, ma del resto è la visione del regista. Silvio è l'ideatore, o uno degli ideatori, e la televisione, insieme al culto, o meglio, alla mania dell'immagine, è stato (ed è ancora) il tramite. Sarebbe interessante conoscere il parere di qualche supporter di Silvio, ma lo possiamo immaginare: del resto, è di questi giorni la sua candidatura per il Nobel per la pace, da parte di un gruppo di suoi sostenitori.

C'è da dire però che la struttura non è il massimo della scorrevolezza: ci sono molti momenti noiosi. Il ritmo è lento, e il montaggio congiunto con la colonna sonora, tendente al tetro e all'opprimente, unito ad una serie di fotografie sinceramente imbarazzante per la nostra immagine nel mondo, può sortire anche un effetto disturbante.

Ecco, la conclusione è questa, alla fine: non riesco davvero a capire se il documentario non mi è piaciuto molto perchè era a tratti noioso e perchè trattava di cose trite, oppure se questo è accaduto perchè guardandolo, ci si vergogna di essere italiani.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

guarda, quest'ultima notazione è la stessa che faceva il recensore di Film Tv...
Non so se guardi Blob ma una sera c'era un video che non capivo se arabo o indiano in cui con un'allegra canzoncina ci prendevano bellamente per il culo per queste vicende. Se non fossimo qui, magari penseremmo che si tratti di uno scherzo...
Lisa

jumbolo ha detto...

giuro che non ho letto la rece di film tv!!!