La cena dei cretini - di Francis Veber 1998
Giudizio sintetico: si può vedere
Trama semplicissima: ogni mercoledì sera, un gruppo di amici francesi, molto ricchi, molto snob e molto supponenti, organizzano la cosiddetta "cena dei cretini". Ognuno deve invitare un personaggio, ritenuto appunto "cretino" (credo che l'originale con abbia un'accezione più ampia), una persona piuttosto limitata, con interessi strani e abbastanza inutili, con una vita considerata miserabile o quantomeno vuota, una persona da prendere in giro, una persona di cui ridere; mettere insieme una bella tavolata di persone così, e prenderle per il culo tutta la sera, ed eventualmente vantarsi con gli amici di essere riusciti a trovare il più cretino. Non solo: si arriva perfino a fare scouting. Infatti, per il mercoledì che è in arrivo, l'editore Pierre Brochant non è riuscito a trovare nessun cretino degno di nota, e ne parla sconsolato al club di lusso da lui frequentato con l'amico Jean, che invece "è a posto". Jean, mentre si reca a Biarritz con il TGV a trovare l'anziano padre, casualmente conosce in treno François Pignon (nome e cognome che ricorrono nelle opere di Veber), potenzialmente un cretino coi fiocchi. Lo segnala prontamente a Pierre, che lo invita addirittura a prendere un aperitivo da lui prima di andare a cena: la scusa è, visto che Pignon nel tempo libero (e ne ha tanto, visto che la moglie lo ha lasciato per un collega) costruisce modellini di ponti o monumenti in genere, con i fiammiferi, pubblicare un libro sui suoi modellini. Mentre Pierre, eccitato dal "cretino" in arrivo, non vede l'ora di conoscerlo e di portarlo alla cena, certo di sbaragliare la concorrenza, si procura un "colpo della strega" alla schiena giocando a golf. Non è che la prima di una serie interminabile di sventure che occorreranno a Pierre, e che certamente l'arrivo di Pignon non contribuirà ad arrestare. Anzi...
Spassoso film francese di un maestro del genere (ricordo il divertente L'apparenza inganna, ma anche che Veber ha messo le mani addirittura alla sceneggiatura de La cage aux folles, leggi Il vizietto, per cui vi ho già detto tutto), che traspone una sua opera teatrale (grande successo anche quella), replicata poi un po' dappertutto; non si ha la sensazione di un'opera mututa dal teatro, e questa è già una bella cosa. Gli attori sono in parte, e Jacques Villeret (Pignon) è un cretino perfetto. Ci si diverte già nella prima parte, addirittura prima dei simpatici titoli di testa, ma da quando Pignon arriva a casa Brochant, è tutto un susseguirsi di risate, fino alla fine, un secondo prima dei titoli di coda, con il "colpo di scena" finale, che produce ilarità a non finire.
Grande ritmo, film divertentissimo e mai stupido.
5 commenti:
veramente divertente.
i francesi, quando ci si mettono, sono unici in questo genere di film.
lo adoro! bellissimi i titoli di testa sulle note di Georges Brassens
ale quanto manca alla rece di this is england? :p
visto che la richiedi, ho anticipato la pubblicazione a stanotte alle 00,01
:))
lo adoro anch'io!
quindi è proprio il caso di dire j'adore :))
Posta un commento