Born Into Brothels - di Zana Briski e Ross Kauffman 2005
Giudizio sintetico: da vedere
Zana Briski, fotografa inglese e attivista per i diritti delle donne, si reca nella zona rossa di Calcutta, Sonagachi, per realizzare un servizio sulle prostitute di lì. Conosce i figli delle stesse, e regala loro delle macchine fotografiche, dà loro delle "lezioni" di fotografia. Sviluppa le foto, le sceglie insieme a loro, rimane colpita dai loro lavori. Si affeziona, fa conoscere il loro lavoro in giro per il mondo. Uno di loro viene invitato una settimana ad Amsterdam per una mostra di World Press Photo, una loro mostra a Calcutta riscuote un buon successo. Li porta a fare delle gite, si impegna contro le difficoltà per far avere il passaporto al ragazzino-fotografo che deve andare ad Amsterdam, cerca di far ottenere loro la possibilità di studiare. Insieme a Ross Kauffman realizza un film su questa storia.
Avete presente The Millionaire? Ecco, qui siamo quasi messi peggio, nel senso che non c'è finzione in assoluto. Questo è un documentario, e sinceramente c'interessa poco sapere se c'era l'intenzione prima che la Briski si recassa a Sonagachi, o che ci sia una polemica tutt'ora in corso sui proventi di questa operazione e altre ad essa correlate (è un classico: è accaduto di tutto anche con The Millionaire). Le facce di queste bambine e questi bambini sono vere (e bellissime, tutte). Le loro vite sono vere (e miserabili). Il film è toccante, delicato e commovente, seppur con una sottile retorica (possiamo anche chiamarla senso di colpevolezza colonialista), ed ha vinto, tra gli altri, l'Oscar come miglior documentario nel 2005. Dovete vederlo.
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