No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20090917

Meanwhile City


Franklyn - di Gerald McMorrow 2009


Giudizio sintetico: si può vedere


Azione parallela. A Meanwhile City (nell'edizione italiana Citta di Mezzo), una futuristica megalopoli dove l'importante è avere un culto, Jonathan Preest, una sorta di vendicatore solitario con tanto di maschera da supereroe decadente, dopo quattro anni di prigionia vuole vendicare una bambina, uccidendo l'Individuo.

A Londra, ai giorni nostri, si intrecciano tre storie. Peter Esser, un uomo anziano, vaga alla ricerca del figlio David, non troppo equilibrato mentalmente. Milo lotta per riprendersi: la fidanzata lo ha abbandonato mentre stavano per sposarsi. Si rifà spazio nella sua mente Sally, un'amichetta di giochi dell'infanzia. Emilia, infine, ha un conflittuale rapporto con la madre, e sta tentando di ultimare la sua tesi artistica, con un'opera davvero estrema.

Scopriremo che queste quattro storie avranno un punto comune.


Ha riscosso giudizi discordanti, questo secondo film del londinese Gerald McMorrow, che invece risulta interessante. Intendiamoci, ha riscosso anche critiche osannanti, oltre che stroncature.

Cominciamo col dire che la fattura è decisamente buona, anche se l'ambientazione semi-cupa richiama molti capolavori della fantascienza, e la macchina da presa si muove sempre bene.

Concettualmente è molto interessante: si intuisce che i due mondi, prima o poi, cozzeranno, ma la storia lascia sempre una buona dose di curiosità. Alla fine, non è difficile tirare le somme, e il tutto risulta piuttosto semplice.

Che cosa, dunque, lo separa dalla grandezza? Probabilmente almeno un paio di fattori. Sicuramente, uno è il ritmo e la tensione. Il regista non riesce né a tenere alto il primo, né a creare la seconda. Un altro fattore è la scelta degli attori, e la loro direzione. Il cast sulla carta è interessante, ma la resa è piuttosto piatta. La parte di Ryan Phillippe (Jonathan Preest) doveva andare a Ewan McGregor, altra scelta che non mi avrebbe convinto, ma senz'altro Phillippe non ha il carisma necessario per creare tensione ed empatia verso il personaggio. Sam Riley (Milo), che avevamo ammirato nei panni di Ian Curtis in Control, ha in realtà una parte abbastanza marginale, e comunque non colpisce particolarmente. Stesso discorso per Bernard Hill (Peter Esser), mentre invece una parte grande e addirittura doppia è appannaggio della bella Eva Green (The Dreamers, Casinò Royale), che nonostante i grandi occhi e la prova sopra le righe, non convince.

1 commento:

Iacopo ha detto...

Bene, sono daccordo con te su tutto. E ancora sono a chiedermi come cazzo abbiano fatto a tradurre Meanwhile City con Città di Mezzo...ste fave!!