Dentro me - La Crus
Come naturalmente saprete già, ogni disco ha una storia a sè, per ognuno di noi. Questo disco l'ho sviscerato diversi anni dopo la sua uscita, che risale al 1997. E mi ha fatto amare profondamente i La Crus. L'ho ascoltato a fondo, durante una vacanza nel 2001, durante la mia occupazione primaria, in estate: l'abbronzatura. Certo, su una spiaggia greca viene meglio.
Pensate inoltre che alternavo principalmente questo disco con Lateralus dei Tool. Eppure, fin dall'iniziale Per mano, jazzata e carezzevole riflessione sull'amore e sulla vita, con un testo come sempre splendido ("ho avuto dalla mia la felicità e stanche carezze che mi han tagliato in due metà"), questo disco di questa band che ha scritto pagine importantissime e sottovalutate di musica italiana, nella scia di grandi del passato quali Piero Ciampi e Paolo Conte (ma non solo), ti prende, manco a farlo apposta, per mano, e ti conduce lungo un cammino agrodolce, fatto di suoni internazionali ma di emozioni mediterranee.
Già al secondo pezzo, Come ogni volta, che appare in una versione leggermente diversa in chiusura, si potrebbe chiudere il discorso ed etichettare Dentro me con il bollino capolavoro.
La title track, inserita come traccia numero 3, è superlativa, straziante, sofferta. Tutte le volte che mi sono innamorato ed ho sofferto, questa è la canzone che il mio cuore ferito cantava con rabbia. Correre appartiene al reparto più sperimentale dei milanesi, ma continuando a scorrere la track list capisco che non farei altro che osannare ogni pezzo.
Rileverò quindi solamente che Dragon è una cover di Paolo Conte, che perfino lo strumentale Da un'altra parte ha il suo perchè, e che, tra le pieghe di questo bel disco, si nascondono amichevoli partecipazioni di Cristina Donà, Vinicio Capossela, Manuel Agnelli, Cristiano Godano.
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