Amor, curiosidad, prozak y dudas - di Miguel Santesmases 2001
Giudizio sintetico: si può perdere
Tre sorelle, nella Madrid anni '90: Cristina detta Cris, bella, sensuale, che passa da un amore all'altro, vive da sola o con un'amica nel caos totale, lavora la notte al bar di un locale, usa qualsiasi tipo di droga a parte l'eroina e dorme di giorno ("le mattine sono mie, e mie soltanto"); Rosa, che compie 30 anni e se ne ricorda mentre è in coda per andare a lavorare, una donna-manager affermatissima, arrivata dove poche altre donne sono riuscite ad arrivare, con la vita sociale azzerata, lesbica repressa e dipendente invisibile da prozac; Ana, casalinga modello, madre amorevole e moglie servizievole, ha sposato una specie di estraneo ed inizia a rendersene conto passati i 30 anni, dando segni di cedimento inesorabile. Lentamente, vivono le loro vite non occupandosi per niente di quelle delle sorelle, che pure amano, perchè sono troppo impegnate a buttare via le loro.
Trasposizione dell'omonimo romanzo di debutto della scrittrice spagnola Lucía Etxebarría (molto bello), al quale cerca di essere più possibile fedele, avvalendosi della collaborazione della stessa scrittrice nella stesura della sceneggiatura, risulta un po' troppo sbilanciato verso la relazione di Cris con Willy, e molto meno attento alla psicologia delle tre sorelle, e al loro cambiamento "in divenire", annullando così la potenza del racconto, e risolvendosi nella scena dell'ospedale, scena che non ha il giusto pathos. Sappiamo della difficoltà di trasporre la parola scritta sullo schermo, ma è davvero un peccato che un romanzo del genere sia andato sprecato.
Tra le interpretazioni, colpisce soprattutto quella della bella Pilar Punzano, che con gli anni si è persa in televisione.
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