Inneres Auge (Franco Battiato)
Come un branco di lupi
che scende dagli altipiani ululando
o uno sciame di api
accanite divoratrici di petali odoranti
precipitano roteando come massi da
altissimi monti in rovina.
Uno dice che male c’è
a organizzare feste private
con delle belle ragazze
per allietare primari e servitori dello stato?
Non ci siamo capiti
e perché mai dovremmo pagare
anche gli extra a dei rincoglioniti?
Che cosa possono le leggi
dove regna soltanto il denaro?
La giustizia non è altro che una pubblica merce…
di cosa vivrebbero
ciarlatani e truffatori
se non avessero moneta sonante da gettare come ami fra la gente.
La linea orizzontale
ci spinge verso la materia,
quella verticale verso lo spirito.
Con le palpebre chiuse
s’intravede un chiarore
che con il tempo e ci vuole pazienza,
si apre allo sguardo interiore:
inneres auge, das innere auge
La linea orizzontale ci spinge verso la materia,
quella verticale verso lo spirito.
Ma quando ritorno in me,
sulla mia via, a leggere e studiare,
ascoltando i grandi del passato…
mi basta una sonata di Corelli,
perché mi meravigli del creato!
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