Le quattro giornate di Napoli - di Nanni Loy 1962
Giudizio sintetico: da vedere
L'8 settembre 1943 fu data lettura radiofonica dell'Armistizio di Cassibile, con il quale il Regno d'Italia cessava le ostilità contro le forze alleate. Esercito italiano allo sbando, i Nazisti, già dal 12 settembre, con il proclama del Colonnello Scholl, assumono il comando della città. I napoletani, già allo stremo, esasperati da episodi cruenti, insorgono definitivamente tra il 27 e il 30 dello stesso mese, fino a costringere i tedeschi a lasciare la città: quelle date passano alla storia come, appunto, "Le quattro giornate di Napoli".
Il film di Nanni Loy, ispirato dal libro La città insorge: le quattro giornate di Napoli di Aldo De Jaco, del 1956, è un film corale che, con una forte retorica nazionale, tocca le corde della commozione, ma riesce, seppur in una storia così cruenta e drammatica, ancor più commovente visto che è storia, anzi, Storia, anche a far sorridere. Grazie a dialoghi e caratterizzazioni che sembrano cogliere perfettamente il carattere teatrale e drammaturgico dei napoletani veraci, infatti, il film passa da momenti molto drammatici a battute fulminanti. Ottime le scene con grande impiego di comparse, quelle di guerriglia e di azione in genere, discreta la fotografia in bianco e nero, apparizioni più o meno brevi di attori famosi (Aldo Giuffré, Lea Massari, Enzo Turco, Gian Maria Volonté), il film è davvero coinvolgente.
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