Kill Bill Vol.2 - di Quentin Tarantino 2004
Giudizio sintetico: da vedere
Visto che dobbiamo considerarlo un altro film, il volume 2 di Kill Bill è decisamente migliore del volume 1; oltre alla maestria tecnica e ai continui riferimenti ad un cinema spesso sottostimato in passato, patrimonio da sempre riconosciuto a Tarantino, caratteristiche da lui padroneggiate dagli inizi ma che qui raggiungono il top, il film ci riconsegna un regista geniale, ridondante nei dialoghi (che a volte lasciano il tempo che trovano, ma che spesso fanno gridare al miracolo) e in forma più che mai.
Ci si diverte molto, e l'assurdo è che, probabilmente, il momento più alto del film si realizza in quei lunghi momenti di schermo buio durante la sepoltura della sposa viva (viene in mente l'inizio di Dancer In The Dark di Von Trier, fatte, ovviamente, le dovute differenze).
Splendida la fotografia, diversificata a seconda degli episodi, combattimenti ridotti e, quindi, godibili al massimo, colonna sonora azzeccata e molto B-movies (ancora una volta); l'unico appunto che mi sento di muovere al film è ad un finale trascinato con un'alternanza di momenti semi-inutili (la melodrammaticità della sposa davanti al comparire "improvviso" della figlia, la riflessione filosoficamente spicciola sulle responsabilità della maternità) e di esplosioni di violenza; certo, potrebbero essere voluti, visto che, decisamente, siamo di fronte ad un regista che pare sempre scrivere le sceneggiature sotto stupefacenti.
Il che, la storia dell'arte ci insegna, non sempre è un difetto.
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