No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20091214

that's hollywood, baby


Hollywoodland - di Allen Coulter 2007


Giudizio sintetico: si può perdere


Il 16 giugno 1959, a Beverly Hills, viene trovato morto in camera sua l'attore George Reeves. Sembrerebbe un suicidio. Reeves, una piccola parte anche in Via col vento, era un attore senza talento, che però voleva il successo, ma era rimasto ingabbiato nel ruolo di Superman per una serie televisiva dell'epoca, serie che divenne un cult soprattutto tra i bambini, che rimasero scossi a causa della morte di Reeves. La polizia chiude presto il caso, ma la madre di Reeves non ci sta, e ingaggia il detective privato Louis Simo, un uomo dalla vita complicata, che prende a cuore il caso, e scopre parecchie cose sul conto di Reeves.


Debutto per il cinema di Coulter, esperto regista televisivo (Rome, Damages, The Sopranos, Six Feet Under, Sex & The City, The X Files, Millennium), con sceneggiatura di Paul Bernbaum, altro esperto di televisione, sulla scia del noir alla Chandler, e prende spunto da un fatto reale, la morte di Reeves.

Il film si sviluppa su due piani temporali, passando spesso (forse un po' troppo) tra l'azione che parte dalla morte e la vita di Reeves. Il protagonista diventa il detective Simo, e il finale mostra che l'intento non era il giallo, bensì la riflessione psicologica. Ma lo svolgimento non aiuta a capire.

La fotografia è molto bella, il cast è ricco, ma il ritmo è tremendamente blando, la minestra è allungata a dismisura. Il regista mi pare non molto capace di cavare grandi prove dal super-cast: a mio parere, si salva (e alla grande), solo Diane Lane, nei panni di Toni Mannix, l'amante di Reeves, mentre si assiste a prove di normale amministrazione per Adrien Brody (Simo) e Bob Hoskins (Eddie Mannix), e, nonostante la Coppa Volpi, vinta dall'attore a Venezia nel 2006, dimostra ancora una volta l'inespressività di Ben Affleck, che non riesce a convincermi come attore, nonostante le recensioni di critici ben più capaci di me descrivano quella di Hollywoodland come la prova migliore di Affleck (figuriamoci le altre).

A mio giudizio, un film che si può tranquillamente evitare.

1 commento:

iacopo ha detto...

Perfettamente daccordo su tutto