La notte dei girasoli - di Jorge Sánchez-Cabezudo 2008
Giudizi sintetico: si può vedere
Mentre si moltiplicano le violenze sulle donne, in un paesino della Spagna centrale, piccolo, isolato e vicino alle montagne, dove i pochi giovani che resistono sperano in un rilancio turistico, e i vecchi che sopravvivono si chiudono sempre più in se stessi, viene scoperta una grotta, non si sa di quali dimensioni, e vengono chiamati degli speleologi professionisti. L'unico che arriva è Esteban, impegnatissimo, mentre i colleghi hanno un contrattempo, per cui l'Università dalla quale dipende gli invia il giovane Pedro, che invitato a passare da casa di Esteban per farsi dare l'attrezzatura dalla compagna di Esteban stesso, la bella ed esotica Gabi, non riesce a resistere alle sue insistenze, e il giorno dopo arriva sul posto insieme a lei. Nel frattempo, piccole storie losche di paese, e di passaggio, si intrecciano.
Si richiama ai Coen "neri" il debutto del giovane Sánchez-Cabezudo, attivo soprattutto in televisione, ma non ha per niente lo stesso registro sarcastico. I due principali difetti di questo film, credo, siano proprio la seriosità e il ritmo lentissimo, che per quasi due ore di durata ne fanno un discreto polpettone semi-soporifero. Si affida a un paio di attori super esperti, quali Carmelo Gómez (Esteban) e Celso Bugallo (Amadeo), e mette nel piatto alcune buone intuizioni, quali la narrazione a "capitoli" e degli stessi accadimenti visti da diversi punti di vista, ma nella seconda parte la narrazione, evidentemente eccessivamente carica di elementi, si fa pesante e la risoluzione "aperta", seppur interessante dal punto di vista del senso di colpa, lascia un po' l'amaro in bocca insieme ad una certa incredulità. Ci sono alcuni momenti di tensione ben costruita, come la scena dello stupro semi-riuscito, o anche quella della caccia all'uomo (sbagliato), ma ci sono anche molti difetti da correggere. Interessante la fotografia, che fa un uso ampio delle ombre e delle scene semi-buie. Interessante anche la protagonista femminile, Judith Diakhate (Gabi).
Aspettiamo il regista all'opera seconda per il cinema.
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