No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20071001

nwobhm


Unleashed In The East - Judas Priest
Prima di tutto, il catalizzatore di questo post è l'amico Maurino. Per una volta, cominciamo dai ringraziamenti. Poi. Inutile nascondersi dietro ad un dito (anche perchè mi si vedrebbe ugualmente), quando uno nasce con "il metallo nelle vene", il suo destino è segnato: you can run but you can't hide, puoi fuggire ma non puoi nasconderti. Hai voglia ad ascoltare Bob Dylan (a proposito: Lafolle sta preparando un post de-li-zio-so, una specie di guida per Dylaniani sprovveduti. Al cospetto di quel post, questo farà ridere), hai voglia ad ascoltare Amy Winehouse, Diana Krall, i Tinariwen, il brit-pop, la nera africana ed il free-jazz punk inglese per darti un tono o indossare un paio di occhiali da sole per acquisire carisma e sintomatico mistero: il chiodo ce l'hai virtualmente tatuato sulla pelle, anche se non ti entra più.

Quindi, mi scarico la discografia completa dei Judas Priest e, mentre sto al pc, cosa faccio, cosa scelgo? La summa: Unleashed In The East. La sintesi dell'heavy metal, qui dentro c'è tutto. La modernizzazione del suono dei Black Sabbath, la precursione della (appunto) New Wave Of British Heavy Metal, il cantanto in falsetto (ma senza eccedere), un gran cantante, una sezione ritmica quadrata e "pronta alle ripartenze", due chitarre che si inseguono, macinano riff ed intrecciano assoli dal respiro epico. Una volta, un giornalista musicale faceva notare che nessun disco aveva avuto tante band (a venire) che avevano preso il nome dai titoli delle canzoni del disco stesso. Bands ormai dimenticate, e tra l'altro nessuna all'altezza dei Judas. C'è il blues e il rock'n'roll, c'è tutta l'iconografia del metal (basta guardare la copertina), c'è la potenza e la melodia.

Classici intramontabili. Tyrant, Hell Bent For Leather, e il quartetto centrale da catalessi, The Ripper, The Green Manalishi (With The Two Pronged Crown), Diamonds And Rust, Victim Of Changes. Sentire Halford che introduce l'ultimo pezzo (Starbreaker) alla sua maniera (staaa...breca!), ancora oggi, a 28 anni di distanza, fa venire i brividi.


Per la serie: i dischi che mi hanno cambiato la vita. Non si sa se in meglio o in peggio.

1 commento:

Anonimo ha detto...

I your turbo lovaaaaaaa beda run fo covaaaaa.....
catalizzatore mi piace! sa di chiodo, cappello di cuoio e pelazzo in vista!
sai che rammarico ho? di perdermi causa impegni soliti la serata gamma gay+helloween!
il futuro è nello speed!
anche se un grande grandissimo rimpianto è di essermi perso QUEL concerto: Judas+pantera di C.F.H.
"all together run for covaaaa"

Before the dawwwwnnnnnnn...
HellMau