Grindhouse - Planet Terror - di Robert Rodriguez 2007
Giudizio sintetico: da vedere e rivedere
Texas, in una piccola cittadina molto vicina ad una base militare cominciano ad accadere cose strane. Il prologo già ci spiega perchè. Un'orda di sickos, simil-zombies affamati di carne umana pieni di enormi pustole in continua espansione, sta per abbattersi sui superstiti, inizialmente ignari, come il dottor William Block e la moglie Dakota, che durante il turno di notte all'ospedale si vedono arrivare decine e decine di persone con strane ferite e pustole pulsanti. E pensare che tra loro non sta andando del tutto bene. In ospedale arriva anche Cherry, accompagnata dal suo ex Wray: è stata aggredita da strani esseri che le hanno mozzato una gamba.
Wray e Cherry ritroveranno il feeling perduto, e guideranno i "non infetti" nella loro lotta per la sopravvivenza.
Per delucidazioni sull'operazione Grindhouse vedi qui.
Rischiando di perdere credibilità, vi dico subito che questo film è uno di quelli che mi ha divertito di più quest'anno. Mi sono ricordato di quando ho fatto un bel po' di chilometri per andare in una cittadina nemmeno tanto importante, solo per vedere l'esordio di questo regista (parlo di El Mariachi; curiosità, in questo Planet Terror recita anche il protagonista di quel film che fece la fortuna di Rodriguez), ed ho capito che l'amore per il cinema si manifesta in forme svariate, e, soprattutto, in stili differenti. Nel confronto col "maestro" Tarantino (qui in un gustoso e divertentissimo cameo) in questo "doppio" Grindhouse, Rodriguez vince a mani basse. Nonostante questo, non è detto che Planet Terror piacerà a tutti. Così come per Death Proof, questa pellicola è, e probabilmente diventerà, un cult per appassionati, soprattutto ultraquarantenni, che hanno vissuto anche in Italia la stagione degli horror e della fantascienza di serie B (così come negli USA nelle Grindhouse, appunto). Un film con una storia esile e se volete pure stupida, un pretesto per mettere in scena la classica lotta tra il bene e il male (dove il bene è fatto comunque tutto da gente strana o da rifiuti della società), con riferimenti vari, soprattutto al filone zombi, con larghissimo uso dello splatter e degli effetti speciali talmente scioccanti da risultare ridicoli, con dialoghi caricaturali e volutamente prevedibili (ma che hanno una migliore riuscita di quelli di Death Proof), un film che è un gigantesco divertissement, soprattutto per il regista (e si vede, si vede benissimo), ma anche per gli attori, ancora una volta diretti alla grande. Si torna un po' bambini, di fronte a questo piccolo capolavoro, che ricorda anche un po' il debutto di Rob Zombie La casa dei 1000 corpi (non per niente uno dei fake trailer della versione originale di Grindhouse era suo), che trasuda affetto per un certo tipo di cinema spensierato e d'effetto, ma che non perde occasione per prendere in giro l'attualità (indovinate un po' cosa ha fatto Muldoon/Bruce Willis in Afghanistan...).
Delizioso il finto trailer iniziale di Machete (interpretato dalla faccia per eccellenza, Danny Trejo), che, pare, diventerà realmente un film, sempre a cura di Rodriguez (mi sto già leccando i baffi), diverse scene che rimarranno nel cuore dello spettatore (non vi anticipo niente), cameo per Fergie dei Black Eyed Peas, bravo Freddy Rodriguez (l'amato Federico di Six Feet Under), spassosa Marley Shelton nei panni della dottoressa Block, icona Rose McGowan, già dalla lap-dance sui titoli di coda, per finire alle corse (ed altro) sulla protesi (prima una gamba di un tavolino, poi una mitragliatrice).
Un film spassoso fatto da un gran regista.
1 commento:
..i miei preferiti...compreso trejo..
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