Da D la Repubblica delle donne nr.618
Tutti freak come Lebowski
A dieci anni dall'uscita il film dei fratelli Coen in America è un vero fenomeno.Con feste ed eventi ad alto tasso trasgressivo: tra cocktail, politica e bowling
di Silvia Bizio
Will e Scott, i Dudes fondatori, erano 2 amici fricchettoni. S'annoiavano, nelle lunghe ore al loro banchetto, alle fiere di tatuaggi in Connecticut: così iniziarono a ripetere le battute di The Dude (Drugo nell'edizione italiana), il protagonista del Grande Lebowski (1998), film dei fratelli Coen che ha conquistato milioni di cinefili giocando con l'indolenza dello slacker californiano messo in scena alla grande da Jeff Bridges. Il film diventò fenomeno di culto, e più di un esercente americano si azzardò a proiettarlo, come Rocky Horror Picture Show, a mezzanotte. Risultato: sale gremite di fan che recitavano all'unisono le battute dei bizzarri personaggi dello pseudo "noir". Il primo a segnalare, nel 2001, Il grande Lebowski come "caso" è stato il critico Steve Palapoli, ora celebrato come co-fondatore del Lebowski Fest insieme a Scott e Will (amano chiamarsi solo così), i quali, rendendosi un giorno conto che i venditori dei banchetti intorno a loro si contorcevano dalle risate alle battute del film, si chiesero: "Se la gente si diverte così tanto a una fiera in cui vanno a farsi il piercing al sedere, perché non farne una in cui tutti quelli che amano il Dude possono divertirsi col loro mito in persona?". Era l'anno 2002 e così nacque a Louisville, Kentucky, la Woodstock dei Dude, atipico caso, tipicamente underground. Il festival si ripete da allora ogni anno in varie città degli States, e in settembre a San Francisco si sono celebrati i 10 anni dall'uscita del film. La kermesse, imperniata sul gioco del bowling, passatempo chiave nella storia, aveva poco da invidiare ai celebri raduni dei maniaci di Star Trek. Le espressioni dei personaggi, i gesti, gli indumenti (i pantaloni corti a scacchi, la vestaglia, la camicia hawaiana del Dude, il giubbotto militare di Walter, l'elmo visigoto, con le corna, di Maude, l'artista impersonata da Julianne Moore, erano meticolosamente ricreati dai disinibiti partecipanti, che si sono spinti al massimo nella carnevalesca "Stra-Lebowski", sempre a Frisco, club Mezzanine, una sorta di Notte Bianca del bowling, preceduta e seguita da sfilate, parate, quiz, concorsi a premi, dibattiti tutti a tema. Al festival vince chi è venuto da più lontano (quest'anno un automobilista dall'Alaska), che ha il miglior costume da Dude, quelli vestiti da battute del film (il soldato morto nel fango in Vietnam, la regina in mutande) o da Papa che si scusa dicendo che Gesù non è potuto venire quindi è venuto lui. Tra i partecipanti (ingresso da 10 a 15 dollari, da bere solo White Russian) venivano sorteggiate copie dell'edizione speciale del film: il doppio dvd, chiuso in una piccola palla da bowling, ospita riflessioni degli attori sul livello del "culto" dieci anni dopo.
continua
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