Ci si sveglia tardi e dolcemente, oggi ancora di più perchè "si è fatto tardi". E si fa colazione con molta calma; ancora una bellissima giornata, per cui si conferma il piano che abbiamo pensato insieme a Dria e Sabien: andiamo verso il mare, poi sulla strada del ritorno passeremo da Bruges.
Partiamo che è quasi mezzogiorno, e l'autostrada è diritta e scorrevole. Dopo un po' però, vediamo che su un display sono segnalate code a 20 km. Mentre discutiamo se uscire o no, ci ritroviamo fermi in coda, appunto. E' normale, ed è la dimostrazione palese che, scusate la rima, tutto il mondo è paese. Il sabato e la domenica se è una bella giornata, si va al mare. Dovunque.
L'atmosfera rimane tranquilla, non abbiamo nient'altro da fare. La coda si risolve dopo un'oretta, e si riprende a macinare chilometri verso Ostenda, anche se non siamo diretti precisamente lì. Sabien ci porta dove andava al mare da piccola, a De Haan. Da Ostenda c'è pochissima distanza, e il paese è delizioso. E' talmente carino che fino a che non vedo il mare non mi sembra di essere in una località balneare. Parcheggiamo e ci compriamo un panino in una panetteria che fa angolo che credo non mi dimenticherò finchè vivrò, da tanto è carina, e piena di dolci. Ma un panino mi fa letteralmente vento, e, dopo che abbiamo attraversato i binari del trenino che fa un tratto di costa bello lungo, come mi spiega Sabien, visto ben due chioschi di frituur, mi ci fiondo. Naturalmente Andrea mi fa compagnia. Qualche altro centinaio di metri e siamo sulla spiaggia. Mi rendo conto che siamo praticamente sulla Manica: il paesaggio sembra quello che si vede nei film sulla Seconda Guerra Mondiale, tipo sbarco in Normandia, solo senza case distrutte. La spiaggia è lunghissima e larghissima, enorme, la marea alta, c'è un po' di venticello, io non mi metterei in costume, ma si sta benissimo. E infatti c'è il mondo. Ci godiamo il panorama, il sole e la bella giornata, mentre Matilde impazzisce perchè ci sono milardi di conchiglie. Rientriamo a malincuore. Facciamo la strada al contrario, ma prima di salire in macchina ci fermiamo ai tavoli esterni di un albergo e ci beviamo un caffè. Poi si riparte verso Bruges.
2 commenti:
Ale, che piacere rileggere di queste belle giornate passate insieme. Devi sapere che a noi ha fatto un immenso piacere renderti partecipe della nostra nuova vita! Sai, uno può raccontare, descrivere, far vedere delle foto, ma non è mica la stessa cosa. Mi rendo conto: il Belgio non è un paese molto "in", tutti vanno in Olanda (se già vanno al Nord), non siamo capaci di farci pubblicità. Come ti dicevo: l'Olanda ha un solo formaggio e tutti lo conoscono, il Belgio ne ha centinaia ma nessuno li conosce ...
Un'altra cosa vorrei dirti: Andrea ha scaricato il film che mi hai consigliato da trattare in classe "Tutta la vita davanti". L'ho trovato bellissimo-angosciante, lo farò vedere ai miei alunni soprattutto perché vorrei discuterne con loro. I dialoghi sono forse troppo veloci da sottotitolare (per noi primo livello, vedremo). Grazie del consiglio!
E poi: la tua dedica nel libro degli ospiti è il più bel complimento che ci abbiamo mai fatto.
A presto
Sabien
:)) mi sono commosso...
Posta un commento