la quarta parte, ieri
CRAXI E IL PENTAPARTITO
In Italia, per la prima volta dal 1948, nel 1982 la presidenza del Consiglio viene affidata a un partito diverso dalla Dc: il Pri, con Spadolini. L'anno dopo comincia il periodo Craxi e del pentapartito, alleanza di cinque formazioni, mentre il Pci arretra. Nella seconda metà del decennio nascono partiti a carattere neolocalista, tra cui la Lega lombarda. Bollata inizialmente come fenomeno folcloristico, nel 1989 si fonde con altre formazioni simili, dando vita alla Lega nord. Benché l'inizio del decennio registri gli ultimi colpi di coda dello stragismo degli anni di piombo, lo Stato riesce a vincere la sfida del terrorismo, neutralizzando le Brigate rosse. Ma subisce attacchi sempre più pesanti da parte della mafia, che sfida il potere centrale con attentati a importanti funzionari dello Stato. Al contempo si consolida un diffuso sistema clientelare. Sono gli anni della corruzione e della contiguità tra economia e politica, che consolidano un sistema affaristico che disperde risorse e porterà a Tangentopoli. Gli anni di fango, li chiamerà Indro Montanelli, in un celebre saggio.
LA RIPRESA ECONOMICA E IL MADE IN ITALY
La ripresa economica, specie a partire dalla metà del decennio, è lampante. È il successo del Made in Italy: lo stile italiano piace e le esportazioni registrano una crescita considerevole. È il periodo d'oro delle piccole imprese, in grado di adattarsi velocemente alle nicchie di mercato. Il numero degli impiegati nell'industria diminuisce progressivamente, mentre si espande il terziario.
LA TECNOLOGIA
La domanda di beni materiali è in espansione: il benessere diffonde un'euforia di consumi, e la novità è l'avanzata di quelli edonistici e del divertimento. L'industria dell'intrattenimento crea la mercificazione del tempo libero: oltre alla tv, diventano popolari oggetti come le audio e videocassette e i walkman. L'informatica di massa è ancora agli albori, ma si diffondono il Commodore 64 e i primi videogiochi, come Pac-Man e Donkey Kong.
LE TV COMMERCIALI
Nel 1980, dalla fusione di cinque piccole emittenti locali, nasce Canale 5, rete televisiva di proprietà di Silvio Berlusconi. Nell'83 e nell'84 il gruppo Fininvest ingloba Rete Quattro e Italia Uno. Sincronizzando varie emittenti locali, il gruppo riesce a trasmettere su scala nazionale, aggirando la sentenza della Corte costituzionale che, dichiarando l'etere risorsa pubblica, assegnava le frequenze nazionali al solo servizio pubblico. Un paio di decreti fatti approvare in tutta fretta da Craxi neutralizzano le sentenze che oscuravano le trasmissioni Fininvest in alcune città. Infine la legge Mammì sull'emittenza pubblica e privata, del 1988, fotografa la realtà già esistente e legittima lo status quo televisivo. La tv diventa il passatempo preferito degli italiani e padrona del tempo libero. In Rai, già lottizzata tra i partiti politici, non si trova altra strategia di sopravvivenza che adeguarsi alla programmazione della tv commerciale.
LA SOCIETÀ
La cura del look è imprescindibile, adattarsi al gusto dominante pure. Esemplare la moda dei "paninari", che veste i ragazzi con giubbini rigonfi e pantaloni troppo corti. Sempre più donne lavorano fuori casa, mentre i giovani rimangono dai genitori sempre più a lungo. Nel decennio del divertimento e dell'abbondanza esplode anche il problema delle periferie urbane, spesso degradate, teatro ideale per la diffusione dell'eroina, rovina di migliaia di giovani. Nel 1981 viene isolato per la prima volta il virus dell'Hiv, responsabile dell'Aids, malattia che si diffonde velocemente. "La peste del Novecento" la chiamano: accentua la frenesia edonista del vivere, e il meglio possibile, il presente.
di Gina Pavone
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