No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20090126

the reggae sessions


Casino Royale - Royale Rockers: The Reggae Sessions, venerdì 23 gennaio 2009, Firenze, Auditorium Flog


Anche questa sera, un diluvio. Faccio la FI-PI-LI, almeno fino a San Miniato (da dove parte l'asfalto drenante fino a Firenze, e quindi c'è molto meno pericolo e molta più visibilità), in apnea, con una certa preoccupazione. Ma quando smette di piovere?

Mi accorgo, spulciando nell'album dei ricordi, che sono quasi due anni che non vedo i Casino. Mi pareva molto meno. Stasera sono in chiave reggae, per supportare il disco Royale Rockers: The Reggae Sessions, uscito mesi fa, e, immagino io, per fare qualcosa di diverso come dev'essere per una band italiana che, in fondo, ha un mercato limitato ma affezionato.

Il solito orario infame, e si inizia verso le 23,20, dopo una selezione di dischi reggae come si confà alla serata. Si sale subito sul Treno per Babilon, che soprattutto con questa "riverniciata" non dimostra i suoi 16 anni. Suono un po' impastato, voce che si perde. Alioscia è ingrassato, ha la pancia ed è quasi quadrato. Non mi pareva fosse in "questa" forma due anni fa, ma non è un problema. Penso a quella foto di anni fa dove somigliava dannatamente a Giovanni Lindo Ferretti, e in fondo è meglio sia un po' ingrassato, rispetto a somigliargli ancora...

Pardo porterà gli occhiali da sole tutta la serata, e va bene così. Patrick risulterà il più indiavolato, un pazzo scatenato per tutta la durata del concerto, ma soprattutto, come già avevamo constatato, si conferma una colonna importantissima dei "nuovi" Casino, per la sua voce bella e potente, che "sostituisce" in pratica quella del King. Alex alla batteria va a nozze coi tempi in levare, Rata è vivace e sfoggia lo strumento che, come ci dice Alioscia, si è inventato da solo, in pratica un campanello dal suono prolungato, Alessio al basso è inappuntabile e, in chiave reggae, secondo me si diverte anche un mondo.

Il pubblico non riempie la Flog ma è numeroso e si diverte, balla, partecipa, batte le mani, dialoga con Alioscia che ha voglia di parlare, di giocare, e risulta sempre simpatico e divertente, anche se le sue battute continuano ad essere indistinguibili per noi che non siamo milanesi.

La scaletta è lunga. Oltre ai pezzi del disco, ci sono altri pezzi del repertorio CR che vengono riarrangiati per l'occasione, e suonano bene. E' il caso di Plastico Mistico, ma anche dell'eterna Re senza trono, che Alioscia presenta dicendo qualcosa sul fatto che è inutile dire, dopo una delusione, "non mi innamoro più" perchè tanto nessuno ce la fa. Alcuni pezzi rimangono dubbiosi, anche se i ragazzi ci danno dentro, mentre molto indovinate risultano La sopra qualcuno ti ama e la conclusiva Royale Sound, perfetta sintesi di reggae ed elettronica.

In chiusura anche la clashiana Revolution Rock, per oltre un'ora e mezzo di grande allegria, divertimento e buona musica.


Grazie ragazzi. La musica suona ancora.

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