No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20090406

Che: Part Two


Che - Guerriglia - di Steven Soderbergh 2008


Giudizio sintetico: si può vedere (necessaria però la prima parte)


Nel 1966 Ernesto "Che" Guevara torna a Cuba dalla seconda moglie e dai figli, ma è in procinto di partire nuovamente, e ancora sulle ali del suo idealismo, ancora per sostenere una rivoluzione: quella boliviana. Con un travestimento, sotto falso nome perfino con alcuni collaboratori fidatissimi dai tempi della rivoluzione cubana, prova per quasi un anno a mettere insieme un piccolo esercito e ad arruolare volontari boliviani per rovesciare il governo del Generale René Barrientos Ortuño, al potere dal 1964 in seguito ad un golpe. Come tutti sanno, in Bolivia il Che morirà.


Seconda parte (qui la recensione della prima) dell'imponente "monografia" (ma non biografia, si abbraccia una piccola parte della vita di Guevara, inoltre tra la prima e la seconda parte mancano circa 8 anni) voluta dai produttori Benicio del Toro e Laura Bickford, Guerriglia riesce nella paradossale impresa di risultare più "libero" da parte del regista, che ci mette del suo con diversi virtuosismi (e raggiunge l'apice, come dice la critica su El País di Jordi Costa, con un "colpo di genio" finale), e al tempo stesso più noioso della prima parte "cubana". Non bastano una visione asciutta del personaggio, interpretazioni all'altezza, scenari mozzafiato e desolanti in contemporanea, la storia ricalcata piuttosto fedelmente: gli appassionati, del personaggio e della storia in generale, rimarranno soddisfatti, ma lo spettatore comune difficilmente si emozionerà davanti alla figura del Che, che nonostante tutti gli sforzi non riesce a risultare così carismatica come, appunto, nella prima parte. E', forse, sempre lo stesso discorso dell'icona: tendendo a mitizzare troppo una figura del genere si rischia il santino, rimanendo troppo "a briglia corta" si rischia l'opposto. Un peccato, visto che nella sceneggiatura ci ha addirittura messo le mani Terrence Malick. Rimane splendida la fotografia, questo si.

Del Toro bravo soprattutto nella sofferenza, ottima impressione la fa Franka Potente nei panni di Tania (Haydée Tamara Bunke Bider), recitando nella versione originale in un convincente castigliano, bene Joaquim de Almeida nei panni del generale René Barrientos Ortuño, sufficiente il resto del cast.

Come detto già in apertura, senza aver visto la prima parte questo film ha poco senso; non essendo eccezionale, si può vedere per completezza.

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