No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20090716

la questione saharawi


Per prima cosa, sottolineo che non c'è nessuna traccia sui giornali italiani di quello che andiamo a dire adesso: evidentemente, il "nostro" sguardo è un po' troppo chiuso. Eppure, il Marocco e l'ex Sahara Spagnolo non sono così lontani da noi, come pure in Italia ci sono diverse associazioni attente alla causa Saharawi, e ci sono tanti cittadini marocchini che vivono e lavorano qui.


Ci aiuta, anzi, riprendiamo pari pari, la riflessione del quotidiano El Paìs, spagnolo, a proposito della lettera che Obama, durante il suo "tour" in Africa, ha inviato al re del Marocco (la trovate linkata nell'articolo di El Paìs, oppure qui, da Le Matin, quotidiano marocchino). El Paìs sottolinea che Obama elude di affrontare la proposta che il Marocco ha fatto in proposito: l'autonomia a patto che il territorio rimanga sotto il controllo marocchino (proposta che il Fronte Polisario ha prontamente rifiutato).


Evidentemente, o non ritiene di dover affrontare l'argomento, oppure ha diplomaticamente evitato di intervenire perchè non è d'accordo. Vedremo.

Qui l'articolo di El Paìs.

10 commenti:

Yassine Belkassem ha detto...

Vede anche di 229 deputati americani a OBAMA sui Saharawi.

Appello per un sostegno forte alla risoluzione del conflitto in Sahara

Una maggioranza dei deputati del congresso americano hanno firmato una lettera al presidente americano, Barack Obama, per esprimere la loro preoccupazione sulla “recrudescenza delle minacce di Al-Qaida ed altri gruppi terroristi in Nord Africa” e lanciano un appello di un sostegno forte alla proposizione marocchina di autonomia per risolvere il conflitto del Sahara.

Les 229 députés américains appartenant aux partis démocrate et républicain au sein de la chambre des Représentants soulignent que cette proposition "ouvrirait la voie à une coopération régionale plus large pour faire face aux défis sécuritaires et économiques croissants" dans cette région.

Le différend territorial non résolu du Sahara constitue "l'obstacle le plus redoutable qui empêche les efforts des Etats-Unis et ceux de leurs partenaires dans la région", soulignent les députés américains, rappelant que le Maroc a présenté, en 2007, une proposition de "compromis afin de résoudre pacifiquement le différend en assurant l'autodétermination à travers l'autonomie pour les habitants de la région".

"En 2007, répondant à l'insistance des Etats-Unis et des Nations unies, le Maroc, notre allié le plus ancien et partenaire pour la paix au Moyen Orient, a initié un plan d'autonomie révolutionnaire afin de résoudre le conflit qui a duré plus de trente ans dans le cadre de l'autodétermination" pour le Sahara, indique cette lettre rendue publique jeudi à Washington.

Cette initiative, qui a été qualifiée de "sérieuse et crédible" par le Conseil de sécurité de l'Onu, a permis la tenue de négociations directes entre le Maroc et le front polisario, soutenu par l'Algérie. Cependant, déplorent les signataires, "très peu de progrès ont été réalisés au terme des quatre rounds de négociations, malgré le soutien de la communauté internationale à la proposition marocaine".

Les signataires de la lettre rappellent l'évaluation faite en avril 2008 par l'ancien Envoyé Personnel du secrétaire général de l'Onu pour le Sahara, Peter Van Walsum, pour qui l'indépendance du Sahara "n'est pas une option réalisable", un fait pertinent aujourd'hui, puisque toujours d'actualité.

"Nous restons convaincus que la position américaine, qui favorise l'autonomie" pour le Sahara "sous souveraineté marocaine, est la seule solution viable", ajoute la lettre, soulignant que la politique des Etats-Unis sur cette question est "restée inchangée" sous les administrations Clinton et Bush.

"Nous vous encourageons à soutenir cette politique de longue date et à préciser, avec des paroles et des actes, que les Etats-Unis travailleront pour que le processus onusien continue à soutenir ce cadre de négociations comme étant la seule option réaliste de compromis qui pourra mettre fin à ce regrettable conflit de longue date", ajoutent les signataires à l'adresse du Président Obama.

Cette lettre est notamment signée par le Leader du parti majoritaire de la Chambre des représentants Steny Hoyer, le Leader du Parti minoritaire de la Chambre des représentants, John Boehner, Le Whip du Parti majoritaire de la Chambre des représentants James Clyburn, le Whip du Parti minoritaire de la Chambre des représentants, Eric Cantor, le président du Caucus démocrate John Larson, et le président de la Conférence républicaine, Mike Pence.

Cette démarche a été conduite par le Président du Caucus Marocain Lincoln Diaz-Balart et le Président de la sous-commission sur le Moyen-Orient et l'Asie du Sud de la Chambre des représentants Gary Ackerman. Cette lettre historique réaffirme le soutien élargi et bipartisan du Congrès américain à la proposition marocaine qui avait reçu l'appui de 173 membres du Congrès (y compris le leadership Démocrate et Républicain) dans une lettre adressée au Président Bush en 2007.

jumbolo ha detto...

non sono d'accordo

Anonimo ha detto...

io sono d'accordo

jumbolo ha detto...

con un autonomia controllata? non capisco perchè visto che la terra è dei saharawi. vabbè.

Yassine Belkassem ha detto...

La terra dove sta attuando l'autonomia locale è terra dei saharawi marocchini favorevole all'autonomia...

Vede anche un interessante documento:RAPPORTO AMERICANO SUL SAHARA

Il rapporto intitolato " perché il Maghreb conta" elaborato dal "Potomac Institute for Policy Studies" (PIPS) a Washington, e il dipartimento gestione dei conflitti alla School of Advanced International Studies (SAIS) illustrato dalla Johns Hopkins University, e inviato alla Amministration Obama.
Perché il Maghreb è importante: minacce, opportunità ed opzioni per un impegno americano efficace in Africa del Nord.

Yassine Belkassem ha detto...

...
Il rapporto elaborato da un gruppo di ricercatori, ambasciatori ed alti ex responsabili americani e, presentato al Club National de la Presse, sottolinea, in primo luogo, l’importanza del Maghreb per gli USA, per la sua posizione geostrategica, la crescita del terrorismo nella zona e le opportunità economiche che offre agli USA.
Gli USA hanno bisogno di una nuova politica estera per promuovere gli interessi americani considerando che i cinque Stati dell’Africa del Nord come una sola zona e operando per rafforzare i legami di economia e di sicurezza nella zona stessa e con gli USA e l’Europa. Gli USA devono impiegare il loro ruolo da leader nella promozione di una risoluzione al conflitto del “Sahara Occidentale” basata sulla proposta di autonomia dell’ambito della sovranità marocchina, attualmente sul tavolo dell’ONU e sostenuta dai membri di due partiti politici del Congress americano.
IL Maghreb – composto dall’Algeria, Libia, Mauritania, Marocco e Tunisia, membri dell’Unione del Maghreb Arabo (UMA) – è stato abbandonato ad uno statuto marginale, tra il Medio – Oriente e l’Africa. Per motivi delle sue relazioni storiche con gli USA e della sua importanza in termini di energia, sicurezza, stabilità, commercio, sviluppo e di altri settiri importanti.
Il Maghreb è stato considerato, sempre, dagli USA come rilevante della responsabilità europea.
Gli USA hanno degli interessi significativi nella zona di favorizzare la stabilità e la sicurezza di diversi paesi per permettere a loro di avanzare verso una integrazione economica regionale più larga e verso una cooperazione con gli USA e l’Unione Europea (UE) per dare la chance a maggior libertà politica e di crescita economica.
Il rapporto interpella gli USA ad incoraggiare i paesi del Maghreb adottando delle politiche di convergenza per il commercio e di investimento i
nterno ed esterno, una cooperazione più efficace nella lotta al terrorismo, delle legami più forte fra i settori pubblici e la società civile e dei meccanismi che potrebbero essere largamente benefiche altresì per i paesi del Maghreb che per gli USA. Il più grande ostacolo a questa integrazione è il conflitto del “Sahara Occidentale”. I negoziati sponsorizzati dall’ONU non hanno apportato, fino oggi, nessun progresso visibile. Questo impasse dovrebbe essere eliminata per concentrarsi alle grandi questioni dell’integrazione.
Nel rapporto, i sei punti seguenti sono i basilari della politica estera americana in Africa del Nord:
Il Maghreb è importante per gli USA, per ragione di sicuretaria, geopolitica, storia e di economia.
E’ importante di considerare il Maghreb come una sola regione che merita una grande attenzione al seno del medio Oriente e dell’Africa del nord.
Gli USA dovrebbero chiaramente definire i loro obbiettivi per promuovere la sicurezza e la stabilità nella regione sotto l’egida dell’amministrazione Obama.
Gli USA dovrebbero occuparsi strettissimo con l’UE per stabilire dei veri misuri per favorizzare una grandissima integrazione economica.
Gli USA dovrebbero concepire dei programmi più larghi e più efficaci per favorizzare la sicurezza e per combattere il terrorismo nella regione.
Gli USA dovrebbero lavorare diligentemente con loro amici per risolvere l’impasse del “Sahara Occidentale”. La proposta di autonomia sotto la sovranità marocchina, attualmente all’ONU, può servire da base ad una soluzione durevole che è stata sostenuta dalle Amministrazioni americane precedenti e da diversi paesi.

Yassine belkassem ha detto...

....
NB:
Cette conférence de presse-débat a été animée par le Pr. William Zartman (co-auteur du rapport), directeur du département gestion des conflits à la School of Advanced International Studies (SAIS) relevant de la Johns Hopkins University. Jacob Blaustein, Pr. émérite à la Johns Hopkins University. Pr. Yonah Alexander (co-auteur), l'ambassadeur Stuart Eizenstat (co-auteur), ancien secrétaire d'Etat adjoint américain pour les Affaires économiques et agricoles sous l'Administration Clinton et ancien ambassadeur des Etats-Unis à l'Union Européenne, le Général. Wesley Clark (co-auteur honoraire) et ancien commandant des forces alliés de l'OTAN en Europe.
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Le rapport a été "examiné et approuvé" par les personnalités suivantes: l'ancienne secrétaire d'Etat sous Clinton Madeleine Albright, le Pr. Yonah Alexander, directeur du centre international pour les études sur le terrorisme au Potomac Institute, le général Wesley Clark, Lorne Craner, président du International Republican Institute, Chester Crocker, professeur des études stratégiques à la Georgetown University, l'ambassadeur Stuart Eizenstat, John Entelis, professeur des sciences politiques à la Fordham University, Lucia Guerrato, ancien ambassadeur à l'Union Européenne, l'ambassadeur Robert Pelletreau, ancien secrétaire d'Etat adjoint pour les Affaires du Proche-Orient, Robin Raphel, ancien ambassadeur en Tunisie, Ed Walker, ancien ambassadeur en Israël, en Egypte, et aux Emirats.

fine

jumbolo ha detto...

Carissimo Yassine, capisco che tu, come marocchino e, per di più, come vice presidente della Confederazione delle associazioni marocchine in Italia, sostenga la posizione marocchina e tu copi/incolli tutto questa fluviale relazione americana. Personalmente, non ho niente contro te, il tuo popolo o le tue posizioni. E' solo che, da esterno, questo è bene sottolinearlo, che si è interessato un minimo alla storia di quel pezzo di terra, il mio parere è che il territorio conosciuto come ex sahara spagnolo, appartenga al popolo saharawi che hanno diritto all'autodeterminazione, e che il Marocco non ha nessun diritto su quella terra, anzi, l'ha solo invasa. Per cui, dovrebbe solamente farsi da parte. Il fatto che gli USA abbiano interessi anche in quella zona, è rilevante fino ad un certo punto.
Ripeto: secondo me, il Marocco è un invasore e deve andarsene.

Detto senza nessun astio o rancore verso di te e il Marocco.
Ciao e grazie per i tuoi interventi.

Anonimo ha detto...

SAHARA MAROCCHINO DI STORIA E DI GEOGRAFIA PER SEMPRE

jumbolo ha detto...

beh, il sahara mi risulta che sia anche algerino, tunisino, libico, della mauritania...ma insomma, qui siamo ai proclami, alla propaganda. e per di più, scritta maiuscolo. quasi prepotente. come un'invasione, per dire.