La Rosales - di David Lipszyc 1984
Giudizio sintetico: si può vedere (come documento storico)
Nella notte tra il 9 e il 10 luglio 1892, il cacciatorpediniere La Rosales, della Marina Militare Argentina, inviato a Palos per presenziare ai festeggiamenti per i 400 anni dalla scoperta del continente americano, naufragò in una tempesta, a 200 miglia dalle coste dell'Uruguay, dopo essere stato danneggiato in alcuni speronamenti di secche. Dell'equipaggio, composto da 80 uomini, sopravvissero soltanto 19 uomini, quasi tutti ufficiali. Situazione quantomeno sospetta.
Quasi due anni dopo, la Marina fu costretta ad istituire un processo agli ufficiali sopravvissuti. L'accusa, affidata al Capitano Lowry, che godeva fama di incorruttibile, chiese la pena di morte per il comandante, e alte pene per gli altri. Sfortunatamente, sia il comandante che altri due ufficiali, avevano parentele "importanti" (il comandante Funes era addirittura nipote della moglie del Presidente argentino).
Interessante ricostruzione storica, da parte del regista argentino Lipszyc, messa in scena però con pochissima dinamicità e in maniera fin troppo teatrale, con una brutta fotografia e una colonna sonora insopportabilmente brutta, con un'elettronica che prova a scimmiottare il grande Vangelis ma non le si avvicina neppure. Impeccabile prova di un giovane Ricardo Darín, che qui curiosamente lavora in coppia con l'anziano ed esperto Héctor Alterio, anticipando la coppia padre/figlio de Il figlio della sposa. Oltre che a livello storico, il film è curioso perchè ci fa ascoltare il miscuglio di italo-spagnolo parlato tra gli emigranti arrivati in Sud America da poco, a quei tempi.
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