No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20090827

la culpa de los padres...


Desierto adentro - di Rodrigo Plá 2008


Giudizio sintetico: si può vedere (riposati)


San Isidro, Messico, durante la Guerra Cristera (1926-1929): il timorato Elías causa senza volerlo una strage. Convinto (e aiutato in questa convinzione dal prete del villaggio) di avere sulle spalle la colpa, e di averla, per la proprietà transitiva, estesa a tutta la sua famiglia, porta tutti nel deserto e comincia a costruire una chiesa, che, spera, farà espiare a lui e a tutta la sua gente, la colpa di cui si è macchiato. Le sfortune non arrivano mai da sole, e Elías alla sfortuna dà anche una grossa mano, creando una comunità insana. E' Aureliano, il figlio più giovane, cagionevole e causa a sua volta della morte della madre durante il parto, costretto a vivere ancor più isolato a causa della sua fragilità, che dipinge ex voto (che dovranno adornare la chiesa terminata, e che servono per introdurre i capitoli della storia), a raccontarci questo dramma apparentemente senza via di scampo.


Non ancora uscito in Italia, questo Desierto Adentro è cronologicamente il film che segue La zona, anche se diverse fonti sostengono che sia stato girato prima. Giustamente, La zona ha riscosso un vasto consenso critico, per cui ci aspettiamo che questo film sia distribuito anche da noi, anche se non ne siamo così sicuri. Il perchè, è presto detto: paradossalmente partendo da una storia ambientata durante il governo anti-clericale di Plutarco Elías Calles, e mostrando anche le atrocità perpetrate dal suddetto verso la Chiesa, sostenendo che "la Chiesa è la sola causa di tutte le sventure del Messico", è un forte atto d'accusa verso la Chiesa stessa, e una denuncia verso l'ignoranza della superstizione.

E' per questo che, nonostante il risultato sia un film molto pesante dal punto di vista della fruizione, e lentissimo da quello del ritmo, merita, così come La zona, uno sguardo attento e disincantato.

La fotografia è senz'altro uno dei punti di forza del film, non così come il cast, senza infamia e senza lode, la divisione in capitoli e le brevi animazioni degli ex voto lo rendono un po' più dinamico e lo avvicinano un po' a Le onde del destino.

La tragicità degli eventi, funzionale al senso del film e della denuncia, non aiutano certo a rendere il film più scorrevole.

Come detto prima, però, resta un'opera che merita uno sguardo, e conferma, se ce n'era bisogno, la validità di un regista come Plá, che ancora una volta si dimostra coraggioso.
Qui il trailer originale.

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