No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20090828

terra


Tierra - di Julio Medem 1996


Giudizio sintetico: si può perdere


Ángel, appena uscito da un ospedale psichiatrico, soffre di disturbi dovuti a sdoppiamento della personalità. E' convinto di essere metà uomo e metà angelo, mezzo vivo e mezzo morto. La voce che lo guida viene dal cosmo, e vede chiaramente l'altra sua metà, che lo spinge ad azioni che lui non si arrischierebbe mai a compiere. Essendo specializzato in disinfestazione, lavoro che ha appreso dallo zio, si reca in una zona di vigneti per liberarla dai parassiti che danno al vino il sapore di terra. Conoscendo i personaggi della zona, ecco che le sue due personalità vengono attratte da due donne diametralmente opposte: Ángela, timida, dolce, sposata con una figlia, e Mari, giovanissima, sensuale, assetata di sesso e selvaggia. Non finisce qui: le due donne sono legate da un uomo. Patricio, rozzo agricoltore, è il marito della prima e l'amante della seconda, ed è geloso di entrambe.


Terzo lungometraggio di Julio Médem, apprezzato da noi per Lucía y el sexo, e da me personalmente per il suo film precedente, il meraviglioso e delicatissimo Gli amanti del Circolo Polare, mostra in questo Tierra gli elementi che ritorneranno nei suoi film a venire, e cioè i doppi e le coincidenze. C'è da dire però che in questo film, girato soprattutto in Aragona e sostenuto da una bella fotografia che rende merito ai luoghi, risulta piuttosto confuso e forzato, denotando spunti interessanti ma non riuscendo a tirarne fuori una storia convincente. Cast composto soprattutto da attori fidati, che troviamo spesso nei suoi film, che fornisce una prova tutto sommato passabile. Spicca la bella Silke, nei panni di Mari, vista in Italia in Tre mogli di Marco Risi.

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