Le fil - Camille
Mi sono messo a riascoltare per caso il secondo disco della francese Camille, del 2005, e cercando notizie per parlarvene, ho finalmente capito il senso di un detto popolare non conosciutissimo: "gli ha tenuto bordone".
Infatti, la principale particolarità di questo bell'album soffuso e molto africano, è una nota che dura per tutto il disco, e che unisce le tracce. E' un Si, e in gergo, soprattutto classico, si definisce (appunto) bordone. Il "filo" del titolo.
Come già detto, l'album suona molto "africano": i pochissimi che conoscono le Zap Mama si stupiranno del fatto che Marie Daulne (la leader) non abbia accusato di plagio Camille. E questo nonostante Camille abbia tra le sue influenze soprattutto la bossa nova, e abbia collaborato, tra il suo debutto da solista (nel 2002 col precedente Le sac de filles) e questo disco, con i Nouvelle Vague al loro primo disco del 2004, esattamente nei pezzi Too Drunk to Fuck, In a Manner of Speaking, The Guns of Brixton e Making Plans for Nigel.
Molta voce, ovviamente, pochi strumenti, ritmo e ripetizioni, belle melodie, cantato in francese (e quindi affascinante quasi per forza) ad eccezione di Baby Carni Bird, dove ci ricorda qualcosa di Erykah Badu.
Se siete alla ricerca di atmosfere sofisticate, ecco qua il disco che fa per voi.
2 commenti:
necessita di verificare:)
leggere l'intero blog, pretty good
Posta un commento