Mouth To Mouth - di Alison Murray 2005
Giudizio sintetico: si può vedere
Sherry è una adolescente punk inglese. Viene incuriosita da alcuni ragazzi che reclamizzano il loro collettivo, lo S.P.A.R.K., Street People Armed with Radical Knowledge, tanto che dapprima scappa di casa per sentire le loro ragioni fino a Berlino, dopo di che si unisce a loro nel loro viaggio verso la Spagna, dove passeranno per un festival/rave, fino al Portogallo, dove posseggono una tenuta agricola con una vigna: là vendemmieranno e imbottiglieranno il loro vino, per venderlo e vivere in una specie di comunità vecchio stile, dove l'individualismo è al servizio del gruppo. Come sempre, non è tutto oro quel che luccica, e le utopie sono rovinate dall'egoismo. Sherry se ne renderà conto a sue spese.
Debutto sulla lunga distanza per la canadese, trapiantata a Londra all'età di 15 anni, Alison Murray, autrice fin'ora di un corto (Pantyhead) e di un documentario (Train on the Brain), il film è piuttosto interessante, sia a livello di concetto, sia a livello di realizzazione. Concettualmente (la Murray è autrice, da sola, anche della sceneggiatura), è una semplice metafora del fallimento degli ideali, trasposto sul piano della ribellione giovanile (qui c'è pure l'aggravamte della madre che sposa quelli della figlia, per amore incondizionato, e ne rimane invischiata senza riuscire a togliersi le fette di prosciutto sugli occhi); tecnicamente, ispirandosi a film shock sulla droga e sullo "sballo", usa riprese adrenaliniche e le imbeve di tragicità (la morte di Manson, la segregazione delle due ragazze in fondo al pozzo, la ricerca di Rose), come pure di momenti quasi onirici (il ballo/scontro di madre e figlia sul ciglio della strada), riuscendo a compattare tutta una serie di scene molto evocative, che lasciano il segno, dandosi una mano con una colonna sonora variegata, alternativa e suggestiva (Nick Cave, Noir Désir, Maximilian Hecker, The Stranglers): la scena finale è davvero bella, tanto per dirne una. La fotografia è sporca, probabilmente facendo (a causa del bassissimo budget) di necessità virtù, ma risulta, come dire, necessaria alla causa.
Bravi e ben diretti gli attori: carismatica la presenza di Ellen "Juno" Page (che probabilmente ha girato questo film immediatamente prima di Hard Candy, visto che la scena del taglio dei capelli è vera per tutti i componenti del cast), presenza alla quale il film deve in parte la sua piccola notorietà, ottime le prove della bella-senza-essere-supermodella Natasha Wightman (Rose), vista, in parti non principali, in V per Vendetta, State Of Play (quello televisivo della BBC), Gosford Park, e di Eric Thal (Harry), particine in La neve cade sui cedri e Sei gradi di separazione, più molta televisione.
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