No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20090804

echi e pietre


With Echoes In The Movement Of Stone - Minsk


Anche se sicuramente gli appassionati del genere, che si attorcigliano per trovare descrizioni mirabolanti a proposito del sound dei Minsk, band dell'Illinois, saranno già molto soddisfatti per la compattezza e la massiccia valanga sonora ed evocativa che deriva dai primi sette pezzi di questo nuovo disco, fuori da alcuni mesi, dal titolo lungo e suggestivo, è probabilmente l'ultimo, l'ottavo, il pezzo che rende questo disco, di qualità superiore, nell'ambito del metal e, nello specifico, diciamo del post-doom. Requiem From Substance To Silence (hanno una discreta inventiva, non c'è che dire) è una specie di suite di oltre 11 minuti, che condensa il Minsk-pensiero: ritmica tribale con batteria cupa e "marziale", chitarre che erigono un muro sonoro senza disdegnare effettistica che alcuni potevano considerare un po' stagionata, voce che spazia dal growl ad una specie di cantato pulito, che conserva però una certa potenza, indispensabile per stare "al passo" con gli strumenti. Quando il pezzo sfuma, se ne ha quasi nostalgia.

Per il resto, se vi piacciono per esempio i Neurosis, non rimarrete delusi dai Minsk, che sulla lunga distanza, rispetto all'ultimo Given To The Rising (sto parlando sempre dei Neurosis), risultano meno rarefatti, con richiami a chitarre molto metal old-style. I Minsk però hanno una loro cifra stilistica, che al momento però, a mio giudizio, rende anche questo disco, in grande misura un po' troppo monocorde; quello che non manca è l'energia, e un suono distruttivo e "monolitico". Date un orecchio a The Shore Of Transcendence e poi mi dite.

Più che promettenti.

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