Cantando dietro i paraventi - di Ermanno Olmi 2003
Giudizio sintetico: si può vedere (2,5/5)
Giudizio vernacolare: que' po'i che lo vedano russano
Altro esempio di commistione tra cinema e teatro, anche se la tendenza di Olmi è sempre stata quella.
L'idea è molto interessante, la storia, ambientata nella Cina del 1700, di una donna cinese, moglie di un pirata, che alla sua morte assume il comando della flotta e continua il suo "lavoro", assunta a metafora pacifista ("Se hai due soldi con uno compra del pane, con l'altro giacinti per il tuo spirito"), è ottima; la realizzazione, divisa tra teatro di posa e esterni girati in Montenegro e Albania, molto ben fatta.
Purtroppo, specialmente il primo tempo, risulta molto pesante, e il Montenegro non assomiglia granché alla Cina (Ma non tira mai vento lì? Possibile vedere un film sui pirati dove il mare è sempre calmo?), però l'impressione di trovarsi davanti ad un film cinese rimane.
Il secondo tempo è meno noioso del primo, e se si riesce a superare il primo, ci si rende conto quantomeno della personalità di Olmi, cineasta particolare ma senz'altro originale.
Magnetica anche se non bella la protagonista Jun Ichikawa, non convince Carlo Pedersoli (Bud Spencer) pur essendo fulcro del film.
Per soli appassionati.
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