No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20100812

once upon a time in Mexico


C'era una volta in Messico - di Robert Rodriguez 2003


Giudizio sintetico: si può evitare (2/5)

Giudizio vernacolare: ...però anche vi c'è un monte di pelo...


Il film è coloratissimo, ma non scoppiettante, nonostante le abbondanti sparatorie in slow motion. Le battute ci sono, ma l'ironia è un po' stantìa.

A rischio di sembrare nostalgicamente supponente, devo dire che "El Mariachi", del 1992, era tutta un'altra cosa, e chi ha avuto la fortuna (ma soprattutto, la maniacalità di andarselo a cercare e a gustare) di vederlo potrebbe esserne testimone.

"C'era una volta in Messico" infatti, fa parte (e chiude, ma questo si vedrà, e probabilmente saranno gli incassi a decidere) di una trilogia partita con "El Mariachi" appunto, e proseguita nel 1995 con "Desperado", dove la parte del Mariachi veniva assunta da Banderas, che prendeva il posto di Carlos Gallardo, collaboratore di Rodriguez agli effetti e nella produzione.


Storia a parte, la genuinità si è persa per strada. Il Mariachi prosegue la sua "guerriglia" politicamente corretta (come un moderno Che Guevara) in un Messico a metà tra finzione e realtà, a colpi di armi da fuoco di ogni genere. Il glamour prende il sopravvento (Johnny Depp strano agente CIA, la futura star Eva Mendes, Enrique Iglesias al debutto cinematografico nei panni di uno dei mariachi "d'appoggio"a Banderas), i soldi si sprecano, le scene d'azione somigliano a un Terminator qualsiasi spostato in Messico.

Qualche colpo di genio ci fa sperare (Depp che diventa un tiratore infallibile dopo aver perso la vista) che Rodriguez ci possa regalare ancora qualcosa di geniale.

Se troverà tempo tra uno Spy Kids e un altro.

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