Zatoichi - di Takeshi Kitano 2003
Giudizio sintetico: da vedere (4/5)
Giudizio vernacolare: occome fa a esse così preciso luilì?
Un film crossover.
C'è di tutto. Samurai, atmosfera western, il film storico (Giappone dell'800), Zorro, la discriminazione sessuale, il vendicatore degli oppressi, addirittura un finale musical, e chi più ne ha più ne metta.
La magia di questo 56enne ossigenato, gobbo, con la camminata stanca e divaricata, è quasi inspiegabile, eppure c'è. Il film è divertente, a tratti esilarante (secondo tempo, lezione di bastoni), anche se inverosimile. Le scene cruente (tantissime), splatter a dismisura, oltre a conservare un tono autoironico imprescindibile per non diventare ridicole, quando diventano "troppo" assumono un tono epico che è proprio solo dei maestri.
Takeshi "beat" Kitano può. Sinceramente, c'è poco da spiegare.
Trama semplice e prevedibile, epico e filosofico quando necessita, grandissimo senso delle inquadrature (di una "pittoricità" estrema, anche se non con grandi spunti di colore come in Dolls, evidentemente un caso a parte).
Appunto, un maestro.
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