E’ più facile per un cammello… - di Valeria Bruni Tedeschi 2004
Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)
Giudizio vernacolare: bellino
Una 35enne ricchissima di famiglia vive una crisi che consta di problemi col fidanzato professore di famiglia emigrante e proletaria, il ritorno di fiamma dell’ex fidanzato che diventa una specie di amante, il tormentato rapporto con la sorella, la malattia terminale del padre, le incomprensioni con la madre, il ritorno del fratello nullafacente (come tutta la famiglia, a parte il padre), i sensi di colpa che la portano a confessarsi tutti i giorni, tartassando il parroco.
Un debutto alla regia interessante, un film corale e allo stesso tempo molto personale (in parte autobiografico), che la impegna pesantemente anche sullo schermo. Con una buona dose di autoironia, la Bruni Tedeschi ci mostra le paranoie dei ricchi, aiutata da un cast straordinario, da inserti animati caricaturali azzeccati, da stacchi onirici e flashback significativi.
Data la complessità, il film si affloscia leggermente nella parte finale, ma rimane una prova tutto sommato più che sufficiente.
Se siete uomini, fate caso alla protagonista-regista: non è bellissima, ma ad ogni scena viene voglia di abbracciarla e darle protezione.
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