La casa di sabbia e di nebbia - di Vadim Perelman 2004
Giudizio sintetico: si può evitare (2/5)
Giudizio vernacolare: du' palle
Polpettone melò che pare progettato appositamente per gli Oscar; un ex colonnello iraniano, fuggito dall'Iran all'epoca della rivoluzione degli Ayatollah, non rassegnandosi alla "retrocessione" sociale, conduce una specie di doppia vita, facendo lavori umili ma vivendo con la famiglia in un appartamento lussuoso; tenta il riscatto comprando all'asta una casa con vista panoramica che gli ricorda il passato; ma dalla casa viene sfrattata una trentenne ex alcolizzata (e da poco abbandonata dal marito), a causa di un errore dell'ufficio imposte non contestato dalla donna (causa apatia e depressione la donna non apre la posta da mesi).
Gli argomenti che il film introduce sono innumerevoli (integrazione etnica, alcolismo, drammi familiari, sconvolgimenti causati dalla burocrazia), come pure le metafore (i protagonisti sono tutti "peccatori", escluso l'unico che rimarrà ucciso non volutamente); ma l'incedere è lento, il gusto per le inquadrature pomposo, gli inserimenti dei flashback e "naturistici" risultano ridondanti e poco funzionali.
Jennifer Connelly troppo bella per interpretare il suo personaggio, Ben Kingsley sembra faccia la parodia di se stesso, Shohreh Aghdashloo risulta la più convincente.
Superfluo.
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