Il siero della vanità - di Alex Infascelli 2004
Giudizio sintetico: si può vedere (2,5/5)
Giudizio vernacolare: 'nzomma
Dopo aver visto questo secondo lavoro di Infascelli, un po' più convincente del debutto "Almost Blue", rimango dell'opinione che il ragazzo abbia potenzialità che stenta a incanalare nella giusta maniera.
Travestito da thriller, la caccia a un presunto serial killer (che si rivela solo uno squilibrato in cerca di soddisfazione egocentrica, realizzando davanti ad un pubblico la prova della sua abilità come mago) da parte di una squinternata squadra di poliziotti, alle prese con i problemi della vita di tutti i giorni, è una denuncia forte alla deriva televisiva italiana, fantasticando su dove potremo arrivare.
Infascelli dà bella mostra di tecniche di ripresa, dirige piuttosto bene gli attori (senza picchi, ma, visto che in alcuni momenti ricorda Argento, senza neppure dirigere male come lui), mette sul piatto un ventaglio forse troppo ampio di personaggi (alcuni irrisolti), sembra non affondare né dalla parte della denuncia (anche se il finale rende tutto un po' più agghiacciante), né sulla parte thriller.
Le musiche di Morgan risultano un po' troppo "classiche".
Riprovare.
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