Confidenze troppo intime – di Patrice Leconte 2005
Giudizio sintetico: si può vedere (2,5/5)
Giudizio vernacolare: un attrighìo
Anna è in crisi col marito Marc, e decide di andare in cura da uno psicoterapeuta; al primo appuntamento, sbaglia porta nel corridoio dello studio, ed entra nella casa/ufficio di William, consulente fiscale. William, timido e anche leggermente intimorito dalla veemenza della donna, si presta ad un qui pro quo, incuriosito dalle confidenze che Anna gli fa da subito. Quando l’equivoco si chiarisce, Anna decide di continuare a vedere William, ma sempre in una forma strettamente colloquiale. Il marito Marc, facendo seguire Anna, arriva a William, prima lo invita ad accoppiarsi con lei, ma a casa di loro, poi, riappacificatosi con lei, si fa spiare da William mentre fanno l’amore. William diventa geloso.
Film interessante, ma non eccelso; teoricamente, la storia ricorda da lontano Le onde del destino, nella perversione del marito impotente che vuole la moglie nelle braccia di un altro uomo; in definitiva invece, un film su due solitudini che si incontrano casualmente (un tema caro a Leconte, vedi L’uomo del treno), e sulla difficoltà di trovare qualcuno disposto ad ascoltare i propri problemi fino in fondo. Molto "francese" nelle recitazioni, tutte molto appropriate, con ottime battute sparse qua e là, in momenti divertenti.
Movimenti di macchina difficili da comprendere nei primi piani, e un leggero senso di incompiutezza alla fine.
Movimenti di macchina difficili da comprendere nei primi piani, e un leggero senso di incompiutezza alla fine.
PS Donne, se fumate, imparate da Sandrine Bonnaire: che classe!!
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