No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20220426

Il Paese di Charlie

 Charlie's Country - Di Rolf de Heer (2013)

Giudizio sintetico: da vedere (4/5)



Charlie, un aborigeno che vive ad Arnhem Land, nel Territorio del Nord dell'Australia, dipinge cortecce d'albero e pesca il barramundi, sentendosi fuori luogo in un'Australia che non è più la sua. Si lamenta della perdita della sua cultura nell'Australia moderna. Dopo che la sua lancia è stata confiscata dalla polizia, che ritiene sia un'arma, decide di lasciare la sua comunità aborigena urbana e tornare nella boscaglia, la sua "madrepatria". Si ammala e viene portato d'urgenza all'ospedale di Darwin. Si congeda, poi fa amicizia con una donna aborigena e compra alcolici illegalmente per altri aborigeni a cui è vietato comprare alcolici, e viene arrestato. Di conseguenza, viene mandato in prigione. Quando esce, accetta di trasmettere le danze tradizionali della sua generazione ai giovani ragazzi aborigeni, temendo la perdita della loro identità culturale.

Dopo The Tracker e Ten Canoes (da quest'ultimo de Heer ha realizzato anche un film per la TV e uno spin off educativo intitolato Twelve Canoes), il regista e il grande David Gulpilil (purtroppo scomparso qualche mese fa, nel novembre 2021) affrontano il problema comune a tutti i gruppi di nativi: l'alienazione ed il senso di perdita. Il risultato, a mio modesto parere, è un film da vedere senza dubbio.

After The Tracker and Ten Canoes (from the latter de Heer also made a film for TV and an educational spin-off called Twelve Canoes), the director and the great David Gulpilil (unfortunately passed away a few months ago, in November 2021) face the problem common to all groups of natives: alienation and a sense of loss. The result, in my humble opinion, is a film to see without a doubt.

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