Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)
1922, da qualche parte in Australia. Un uomo aborigeno è accusato di aver ucciso una donna bianca, e tre uomini bianchi (The Fanatic, The Follower e The Veteran) sono in missione per catturarlo con l'aiuto di un uomo indigeno esperto (The Tracker). Mentre viaggiano attraverso l'aspro outback australiano, ognuno soffre sotto la mano severa The Fanatic, che non si fermerà davanti a nulla per assicurare l'accusato alla giustizia, anche se ciò significa sacrificare gli altri per raggiungere l'obiettivo. Nel frattempo, le motivazioni dell'inseguitore rimangono sfuggenti e, nonostante la loro incessante ricerca, gli uomini sembrano essere sempre indietro di mezza giornata alla loro "preda".
Ha il respiro di un western, questo film che rappresenta anche il "primo incontro" di de Heer con David Gulpilil (grandissima prova la sua) e la cultura aborigena, almeno sullo schermo, e spiega tante cose sulla colonizzazione inglese dell'Australia. Bello e crudo.
It has the breath of a western, this film which also represents de Heer's "first meeting" with David Gulpilil (his is a great proof) and aboriginal culture, at least on the screen, and explains many things about the British colonization of Australia. Nice and raw.
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