Giudizio sintetico: si può perdere (2/5)
Nella piccola città di Fair Oaks, nel Kansas, la cameriera Betty Sizemore è una fan della soap opera A Reason to Love. Non ha idea che suo marito Del, un venditore di auto, abbia una relazione sessuale con un'altra donna. Inoltre non sa che suo marito integra il suo reddito vendendo droga. Quando Betty chiama per chiedere in prestito una Buick LeSabre per il suo compleanno, Del le dice di prendere un'altra macchina. A sua insaputa, le droghe sono nascoste nel bagagliaio della LeSabre. Due sicari, Charlie e Wesley, fanno visita alla casa di Betty e Del. Charlie minaccia di fare lo scalpo a Del se non rivela dove sono le droghe, e Del dice di aver nascosto le droghe nel bagagliaio della LeSabre; subito dopo, Wesley fa comunque lo scaplo a Del. Betty è testimone dell'omicidio ed entra in una fuga psicogena, assumendo l'identità di un personaggio in A Reason to Love che è un'infermiera.
Dopo un grandissimo debutto sul lungometraggio (In the Company of Men), a mio modesto parere, per Neil LaBute è cominciato il declino. Anche questo suo terzo lungometraggio, divertente in parte e sorretto da una scoppiettante Renée Zellweger ed un cast di contorno di tutto rispetto, non mi ha convinto più di tanto. Possiamo definirlo umorismo cringe (adesso va di moda), forse troppo in anticipo sui tempi.
After a huge feature film debut (In the Company of Men), in my humble opinion, Neil LaBute's decline began. Even this third feature film of his, partly funny and supported by a crackling Renée Zellweger and a very respectable supporting cast, did not convince me that much. We can call it cringe humor (now it is fashionable), perhaps too ahead of the times.
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