No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20071001

il disco del mondo


Piano, solo - di Riccardo Milani 2007


Giudizio sintetico: si può vedere


Vita, amori, musica e sofferenze, di Luca Flores, pianista classico "prestato" al jazz con risultati esaltanti (suonò, tra gli altri, con Chet Baker), nato nel 1956 a Palermo, cresciuto in Mozambico insieme alla famiglia, che seguiva il padre per lavoro, e suicidatosi nel 1995 a Montevarchi.

La morte prematura della madre, della quale si sentiva responsabile, l'escalation della follia, gli amori della sua vita: la sorella Baba e la compagna Cinzia.


Milani, del quale ricordiamo con simpatia La guerra degli Antò del 1999, più per quanto avevamo amato il libro che per la trasposizione, e il battagliero, amaro, perfino un po' Loachano (passatemi il neologismo, seppur orrendo), Il posto dell'anima, si ispira al libro di Walter Veltroni Il disco del mondo - vita breve di Luca Flores, musicista per questa biopic senz'altro interessante perchè ci fa conoscere un musicista italiano poco famoso ma molto bravo, che ebbe un'esistenza non facile e piuttosto intrigante. La realizzazione putroppo è segnata dal basso budget (le location di Firenze dopo qualche scena diventano ridicole, sempre il solito angolo; i locali dove si suona sembrano sempre lo stesso, e non è detto che non lo siano davvero) e da una prima parte piuttosto "statica" e un po' ingessata, nonostante la sceneggiatura vada avanti a scatti troppo secchi (altro difetto). La seconda parte risulta migliore, complice il viaggio "a ritroso" in Africa e, contemporaneamente, il precipitare degli eventi e la drammatizzazione estrema, che fortunatamente il regista riesce a contenere dentro binari accettabili e mai troppo melensi.

Bravi Rossi Stuart (che però abbiamo visto meglio in altri film) e la Cortellesi, accettabili gli altri (che piacere rivedere Corso Salani!), forse la peggiore risulta la Trinca, che continua a non convincerci, anche se la media espressiva è scarsa. Uno di quei film che, dal punto di vista della recitazione, ti fanno rimpiangere il più stupido dei film americani, o anche il più noioso dei film francesi (si sa che non è bene generalizzare, ma era per dare delle coordinate di massima).

Ci aspettiamo di più la prossima volta.

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