Il mio amico Leonard o una vita ricostruita - di James Frey
Curiosa la storia di Frey. Debutta con In un milione di piccoli pezzi nel 2003 e fa il botto: racconta la sua vera caduta nell'abisso delle droghe e dell'alcool e la risalita della riabilitazione. Un libro bello, intenso e commovente. Nel 2005 esce questo Il mio amico Leonard, col sottotitolo o una vita ricostruita, che in pratica è il seguito del debutto, e racconta del carcere, del reinserimento di James nella vita "normale", della sua lotta contro le tentazioni (sempre della droga e dell'alcool), di altri drammi che sembrano voler minare la sua rinata forza di volontà, ma soprattutto della sua strana amicizia con un malvivente italo-americano (e come sennò!) conosciuto in clinica, Leonard appunto, che gli chiede di diventare suo figlio. Nel gennaio del 2006, il sito americano The Smoking Gun dimostra che gran parte di quella che Frey sostiene essere una storia vera è, in realtà, inventata.
Se non avete mai letto Frey, decidete se questa può essere per voi una pregiudiziale o meno. Sappiate però che le storie che racconta Frey, anche questa de Il mio amico Leonard, sono davvero belle e "raccontate" con una prosa fuori dagli schemi, con punteggiatura scarsa e ripetizioni a volte quasi fastidiose. Niente che non si sia già visto, e nonostante ciò si intuisce che la cosa è voluta, per rendere meglio l'idea di una persona che ha già visto la sua vita perduta, sa di essere sul filo del rasoio e al tempo stesso di non avere nulla da perdere; il protagonista James però riesce a risultare al tempo stesso freddo e distaccato ma pieno di emozioni e sentimenti, ovviamente contrastanti e interessantissimi, perfettamente descritti. C'è chi si commuoverà leggendo.
Un romanzo per chi vuol sentirsi fortunato ad essere vivo.
Il mese scorso è uscito negli States il terzo libro di Frey (che ha anche scritto due sceneggiature di due film mai arrivati in Italia, uno dei quali diretto da lui stesso), dal titolo Bright Shiny Morning: ne aspettiamo la traduzione italiana.
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