Noi due sconosciuti - di Susanne Bier 2008
Giudizio sintetico: si può perdere
Audrey è bellissima, ed è sposata con Brian Burke, brillante nel suo lavoro, gentile, amorevole. Hanno due figli splendidi, Harper e Dory, e una casa splendida. Brian, ogni tanto, fa arrabbiare Audrey perchè va a trovare Jerry; Jerry è un amico d'infanzia di Brian, tossicodipendente e sbandato, talmente dropout che Brian è l'unico amico che gli è rimasto.
Brian è talmente eroico che muore mentre soccorre una donna in fin di vita per le percosse del compagno: l'uomo, fuori di testa, estrae una pistola e uccide Brian, la compagna e poi si suicida. Audrey non riesce ad elaborare il lutto. Comincia ad interessarsi alla disintossicazione di Jerry, e lo invita ad andare ad abitare nella rimessa di casa Burke.
E' quasi più bello a raccontarlo che a vederlo, questo film che la distribuzione italiana ci ha fatto desiderare moltissimo. Rimandata più volte l'uscita, addirittura cambiato il titolo italiano che era già stato deciso (Oltre il fuoco, miserevole tentativo di tradurre l'originale Things We Lost In The Fire - Hope Comes With Letting Go), gli appassionati lo attendevano anche in quanto "il primo film americano di Susanne Bier", che ci aveva stregato col suo Dopo il matrimonio. Le premesse c'erano tutte, una regista brava, attenta alle storie, mai sopra le righe anche se appassionata ai racconti familiari complicati e stravaganti, con situazioni difficili, buon budget e bravissimi attori. Il risultato, spiace dirlo, non è coinvolgente e toccante come ci aspettavamo.
Situazione particolare, come dicevamo prima, riconoscibile la mano della Bier, ma l'impressione che si ha è che l'ambientazione americana e l'impiego di due attori famosi faccia un po' sfuggire di mano la situazione alla regista danese, e che, soprattutto nella seconda parte, il film finisce per girare a vuoto e risultare ridondante, per non dire noioso.
Commozione garantita, ma rimane un bel po' di amaro in bocca. Perfino l'attenzione ossessiva per i particolari, altra caratteristica della Bier, finisce per risultare stucchevole. Bravissimi la Berry e Del Toro, anche se un po' troppo "in posa", specialmente il secondo. Curioso, dopo Californication, vedere (o meglio, rivedere) Duchovny nei panni di un "bravo ragazzo".
Occasione sprecata.
2 commenti:
concordo...un po'lento e scontato nella seconda parte...
tra le inquadrature di dettaglio mi sono rimaste impresse quelle sulle bellissime mani della berry...
:-)
tra l'altro, in questo film halle fa un largo uso delle infradito...
Posta un commento