No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20090310

quis custodiet ipsos custodes?*


Watchmen - di Zack Snyder 2009


Giudizio sintetico: da vedere


"Diario di Rorschach. 12 ottobre 1985. Carcassa di cane nel vicolo stamattina. Tracce di pneumatico sullo stomaco squarciato. Questa città ha paura di me. Io ho visto il suo vero volto."


1985, in un mondo parallelo, che ha preso una direzione diversa, gli USA sono governati da Richard Nixon al quinto mandato, dopo che durante il secondo è riuscito a vincere la guerra del Vietnam, grazie ai Watchmen, ad abrogare il XXII emendamento (quello che limita a due i mandati per un Presidente) e addirittura ad annettere lo stesso Vietnam agli Stati Uniti d'America, quindi ad essere rieletto per il terzo mandato (eliminando i giornalisti che scoprirono il Watergate). La Guerra Fredda è al suo culmine, e l'invasione dell'Afghanistan da parte della Russia fa si che "l'orologio dell'Apocalisse" segni 5 minuti alla mezzanotte: una guerra atomica pare ormai inevitabile.

I Watchmen sono fuorilegge per mezzo del Decreto Keene del 1977. Jon Osterman/Dr. Manhattan, fidanzato con Laurie Jupiter/Spettro di Seta II, lavora a un progetto ambiziosissimo di Adrian Veidt/Ozymandias, per affrancare il pianeta dalla dipendenza dal petrolio. Dan Dreiberg/Gufo Notturno II vive di rendita, piuttosto solitario e malinconico, incontrandosi regolarmente con Hollis Mason/Gufo Notturno I, per parlare dei tempi che furono. L'unico che insiste a rimanere "in attività" è Walter Kovacs/Rorschach. E' da lui che parte la storia, immediatamente dopo aver capito che l'Edward Blake ucciso nella sera alla quale si riferisce la citazione iniziale (con la quale inizia la graphic novel alla quale si ispira il film), altri non era se non Il Comico, un Watchmen che dopo il Decreto Keene aveva accettato la protezione del governo.


Spettro di Seta II: "Va bene, ammettiamo pure che ci sia un sacco di gente con vite incasinate che non ha realizzato niente di evidente, ma...non siamo importanti lo stesso per l'Universo? Insomma, il fatto che la vita esista non è significativo?"

Dr. Manhattan: "A mio parere, questo è un concetto altamente sopravvalutato. Marte se la cava perfettamente senza avere neppure un microrganismo."


Quando ci si prende una responsibilità anche minuscola, come quella di scrivere una recensione su un insignificante blog come questo, l'importante è, a mio parere, dire qualcosa, ma soprattutto, prendere una posizione. Chi non sa niente di fumetti, anzi, come preferisco sempre dire, di graphic novel, e quindi, nello specifico, di Watchmen, non ha idea di quanto questo film era atteso. Se provate a leggere sulle riviste specializzate, o in rete, anche senza sapere niente, vi renderete conto della gestazione complicatissima che ha avuto. In pratica, quasi 20 anni di progetti, cambi di regista, diritti contesi, ovvi cambi di cast, disconoscimento e polemica da parte dell'autore dei testi Alan Moore. Vi chiederete a questo punto perchè. Pensate allora che la graphic novel di Watchmen, uscita tra il 1986 e il 1987 (in Italia tra il 1988 e il 1990), è l'unica g.n. che ha vinto un Premio Hugo (una specie di Oscar della letteratura di fantascienza) e, ancora, l'unica che è stata inserita da TIME Magazine nella lista dei 100 migliori romanzi in lingua inglese dal 1923 al 2005. Anche se potremmo star qui a dibattere se non gli sia superiore V for Vendetta, la cosa importante è che, come potrete intuire, abbiamo, anzi, il 43enne Zack Snyder aveva, tra le mani una responsabilità enorme. Sempre per chi non è pratico, aggiungo una piccola informazione che riprendo sia da Wikipedia, sia da varie altre fonti: la peculiarità di Watchmen è (cito) "la decostruzione dell'archetipo del supereroe", inteso come tale dal fumetto in genere; ecco perchè troverete, non vi stupisca più di tanto, punti in comune con il cartone animato Gli Incredibili.

Arriviamo al dunque: secondo me, fan di Moore e lettore che rimase allibito sia davanti a V for Vendetta che a Watchmen (che lessi nella sua prima edizione italiana, allegata a fascicoli con la rivista Corto Maltese), rimanendo a bocca aperta dinnanzi a cotanta profondità, Snyder se la cava egregiamente, così come ugualmente fece un paio di anni fa con 300 di Frank Miller.

I detrattori, si sa, ed è normale, sono molti, e snocciolano tutta una serie di critiche più o meno spietate. Secondo chi vi scrive, al contrario, la grandiosità dell'opera è tutto sommato rispettata. Intendiamoci: non è amplificata, perchè secondo la mia opinione era impossibile, così come sempre accade per i libri, la parola scritta rimane insuperabile, figuriamoci se supportata dall'immagine, seppur fissa. Ma Snyder, che è un regista a metà tra un visionario come Lynch, Cronenberg e la nuova leva Aronofsky, e registi "classici" come ce ne sono molti, e molto bravi, col suo stile videoclipparo (anzi, più "da spot", visto il suo passato), con attitudine splatter, innamorato della slow motion, della quale a volte abusa, dimostra di non essere un genio nello scrivere storie (e infatti non lo fa mai), ma bravissimo nel mettere sul grande schermo grandi opere pop.

Si dice che abbia soppresso lo storyboard per seguire quasi pedissequamente la graphic novel, e qualcuno ha il coraggio di criticarlo per questo. A me pare una follia una critica del genere. Il dispiacere è tagliarla in buona parte, e lo capisco. Riesce a condensare almeno il progetto principale in meno di tre ore, e non è poco. Tralascia la metanarrazione dei Racconti del Vascello Nero (un fumetto nel fumetto, chi ha letto Watchmen capirà) ma spessissimo utilizza così come sono i dialoghi scritti da Moore. La fotografia è ben fatta, riesce a rimanere abbastanza fedele alla graphic novel e al tempo stesso a non apparire caricaturale, gli attori diretti diligentemente (Apriamo una lunga parentesi: affidarsi a non-stelle è una buona scelta. Non si toglie attenzione alla storia, anche se, forse, si ottiene meno in prove attoriali. Ad ogni modo, detto che Jeffrey Dean Morgan - Il Comico - è un perfetto incrocio tra Javier Bardem e Robert Downey Jr. ma meno espressivo, e che Carla Gugino - Spettro di Seta I - invecchiata è quasi la sosia di Melanie Griffith, escono a testa alta dal film Malin Akerman - Spettro di Seta II - per la figaggine [e per la scena di sesso con gli stivali del costume, degni dei migliori porno della Evil Empire], Jackie Earle Haley - Rorschach - e soprattutto Billy Crudup, incredibile ma vero, nei panni di Dr. Manhattan, pur recitando per quasi tutto il film con gli occhi bianchi, pelato e con un fisico disegnato, riesce a risultare davvero mistico, spirituale e filosofico, la figura più magnetica del film) ma senza prove esaltanti. Gli effetti speciali sono davvero convincenti, i combattimenti, una fissa di Snyder, sempre eccezionali con slow motion a volontà per sottolineare "il momento", sangue abbondante ma necessario, la colonna sonora roboante, a volte pomposa, a volte usata in maniera rischiosa e un po' forzata (Wagner e la citazione troppo esposta di Apocalypse Now, Desolation Row rifatta dai My Chemical Romance), ma coraggiosa: in fondo è così che nascono i grandi film, quelli che ti esaltano per tutta la durata. Sono molti di più i momenti canzone/scena azzeccati che quelli non azzeccati. Uno su tutti: i titoli di testa. Scelta del pezzo e scene che si susseguono, movimenti di macchina, personaggi che scorrono, circa 6 minuti eccezionali, lezione di cinema. A livello di movimenti di macchina da presa in generale, Snyder non è secondo a nessuno, pur essendo relativamente giovane. E questo lo dico non solo per i titoli di testa, intendiamoci: tutto il film è scoppiettante.

Per il resto, non ci si annoia. Chi conosce a memoria la g.n. forse potrebbe rimanere deluso, ma solo perchè non troverà praticamente nulla di diverso. Chi invece non la conosce per niente, dovrà stare attento, non perdersi nemmeno un particolare, allora si che rimarrà incollato alla poltroncina: come già detto prima, Watchmen è un lavoro più che complesso, scritto da un genio assoluto, fine intellettuale, un capolavoro.

Forse l'unico problema è che bisogna pensare alla collocazione storica, e tenere conto che questa storia è datata 1986. Questo si, potrebbe essere un deterrente per i più giovani. Ma, con un minimo di preparazione storica, si può fare.

Un plauso a Snyder, che è riuscito a non snaturare due grandissimi autori di graphic novel (Miller e Moore) profondamente diversi tra loro, e a portare sul grande schermo un'opera strutturata, stratificata e complessa (Watchmen), riuscendo a renderle giustizia, quantomeno in parte. Non è poco. Non è poco.

Impegnativo per molti. Gioia per gli occhi per tutti.

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* Who watches the watchmen? - Chi controllerà i controllori?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Per una volta non ci troviamo proprio d'accordo!!! Trattasi di una cagata pazzesca, tre ore chiusi al cinema, lo posso fare pure pure per brad pitt, almeno c'era una storia, ma qui proprio sono state tre ore della mia vita buttate su una sedia del warner!
Ciao
Miki

jumbolo ha detto...

:)