In questo mondo libero... - di Ken Loach 2007
Giudizio sintetico: da vedere e far vedere, per un mondo migliore
Angie ha 35 anni ed è brava nel suo lavoro, agente di reclutamento manodopera straniera, ma nel mondo del lavoro di oggi è difficile conservare il posto. Dopo un viaggio di lavoro in Polonia, nel quale subisce molestie da un suo superiore, molestie alle quali reagisce, viene licenziata. Tutti sanno perchè, ma c'è ben poco da fare. Angie è una ragazza madre, e ha sempre poco tempo per accudire il figlio Jamie, che praticamente vive con i nonni. Che fare? Angie ha un'idea: coinvolge la coinquilina Rose e mette su in un paio di giorni un'agenzia di reclutamento; uffici all'aperto, nel cortile del pub vicino casa. Angie viaggia tra cantieri, fabbrichette, uffici, su una moto, vestita di pelle, e Rose tiene i conti a casa. Rose è preoccupata e vuole mettersi in regola, Angie le promette che lo faranno al più presto. Ma la concorrenza è spietata e, dall'altra parte, la gente ha fame. E la fame, si sa, è brutta.
C'è un rischio grande che si corre vedendo in genere i film di Ken Loach, in special modo questo: se ne esce pensando di aver visto un documentario. Perchè è tutto vero.
Forse basterebbe questo per farvi capire di cosa stiamo parlando. Ma siccome siamo di fronte ad un film, bisogna dire qualcosa di più. Loach ha questo pregio, questo tocco unico, che fa di lui un maestro. Riesce a dirti quello che ti sta accadendo intorno facendo un film, facendoti immedesimare nei protagonisti, riuscendo a farti soffrire e gioire insieme a loro. Questa volta però l'operazione è un trabocchetto. Angie è tutti noi quando subiamo un torto, ed è tutti noi davanti al bivio dello sfruttamento degli altri e della legalità. Ed è a questo punto che ci sentiamo spiazzati, ma ci rendiamo conto che è questo mondo libero che ci ha portati a questo punto. La classica domanda retorica cosa siamo diventati?
Non so come la pensiate voi, ma vorrei che Loach non smettesse mai di fare film. Aggiunge sempre qualcosa, senza cambiare niente. Non c'è mai una sbavatura, nei suoi film, dal punto di vista tecnico, gli attori sono sempre dannatamente bravi, e spesso scopre un fenomeno (a questo giro è Kierston Wareing, nella parte di Angie, me-ra-vi-glio-sa); e poi ci sono le facce. Le facce sono quelle di persone vere, inglesi veri, immigrati veri, gente che sa cosa vuol dire dover pagare il mutuo. Non so se mi spiego.
Ribadisco. Un altro film necessario. Si esce e ci sembra di aver visto un telegiornale serio. E invece è un film. Solo un film. Solo?
2 commenti:
Questo non me lo voglio perdere!
Grande Ale! ;)
:))
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