Per la serie: Le recensioni di Cat...
Emergency Sex (and other desperate measures)- di Kenneth Cain, Heidi Postlewait e Andrew Thompson
Kenneth, Heidi e Andrew, diversi per motivazioni, ideali e background, si trovano a far parte del contingente ONU in Cambogia nel 1993, tutti all’inizio della loro avventura nel mondo dell’umanitario. Heidi, ex segretaria dell’Onu a New York, è in fuga da un matrimonio finito, palesemente in cerca di avventura e avventure. Kenneth, fresco di laurea ad Harvard, pieno di ideali e di onnipotenza, cerca soprattutto l’affermazione di se stesso. Andrew, medico di poche parole, cerca solo di salvare vite.
Kenneth, Heidi e Andrew, diversi per motivazioni, ideali e background, si trovano a far parte del contingente ONU in Cambogia nel 1993, tutti all’inizio della loro avventura nel mondo dell’umanitario. Heidi, ex segretaria dell’Onu a New York, è in fuga da un matrimonio finito, palesemente in cerca di avventura e avventure. Kenneth, fresco di laurea ad Harvard, pieno di ideali e di onnipotenza, cerca soprattutto l’affermazione di se stesso. Andrew, medico di poche parole, cerca solo di salvare vite.
Dopo la Cambogia, avranno l’occasione di vedersi in tutte le più grandi crisi umanitarie degli anni ’90, prima in Somalia, dove Heidi, addetta alle comunicazioni via radio, rischierà più di una volta la vita sotto i bombardamenti, ma non si perderà mai un party nel compound delle UN a Mogadiscio, in seguito ad Haiti. Poi in Rwuanda, Kenneth cercherà di arginare il genocidio, ma si scontrerà duramente con il suo idealismo e la terribile realtà della sua impotenza. Dopo ci sarà la Bosnia, Andrew scaverà per giornate intere nelle fosse comuni, per ricostruire le identità di quei corpi, si porterà dietro non solo il tanfo di quei morti, ma anche una trauma difficile da superare.
L’uscita del libro negli Stati Uniti ha fatto abbastanza clamore, visto il ritratto non proprio edificante che viene fuori delle Nazioni Unite: un enorme macchina sommersa nella burocrazia, i cui impiegati pensano molto più a fare soldi che non il loro dovere. Le situazioni descritte in prima persona dai tre (il romanzo ha la forma di diario), epurate del contenuto non necessariamente polemico, sono vere, reali, crude, frustranti e demoralizzanti, come sa solo chi fa questo mestiere.
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