Onora il padre e la madre - di Sidney Lumet 2008
Giudizio sintetico: si può vedere
Due fratelli, Andy ed Hank. Andy è cinico, grassoccio e di successo, con una bellissima moglie e un lavoro ben pagato. Hank è belloccio ma è divorziato, ha una figlia che non riesce a mantenere, la ex moglie lo sfancula continuamente perchè non le dà gli alimenti. E' un debole. Andy escogita un piano infallibile per fare soldi sicuri, e coinvolge Hank che sta affogando. Una rapina ad una gioielleria in un luogo poco trafficato. Va tutto storto, e le sorprese non sono finite...
Ho volutamente riassunto la trama per non togliervi il gusto di scoprire poco a poco le intricatissime vicende del nuovo lavoro del decano Lumet, che dirige con mano splendida (e passa in rassegna ogni tipo di camera, fino a quella a mano) il film, e soprattutto della sceneggiatura dell'esordiente Kelly Masterson, che scrive un signor script. E' un film cupo e senza scampo, dove i profili psicologici dei personaggi sono ben delineati, e gli attori, tutti bravissimi, aiutano non poco a renderlo godibile. Non dimentichiamoci che, in vecchiaia, Lumet, nel suo film precedente, ha dimostrato che perfino Vin Diesel è un attore (Prova a incastrarmi), per cui, la cosa è bidirezionale, per così dire: Lumet sa dirigere, e gli attori sono capaci. Non c'è solo il sempre bravissimo Philip Seymour Hoffman, ma c'è Ethan Hawke che nella parte del fratello "senza palle" Hank è quasi eccezionale, c'è Marisa Tomei, dimenticata dal grande cinema chissà perchè (eppure ha vinto un Oscar nel 1992 per Mio cugino Vincenzo), che è strepitosa nella parte di Gina, la moglie bella ma un po' stupida di Andy (ho trovato tra l'altro il suo doppiaggio, a cura di Tiziana Avarista, davvero centrato), e pure Albert Finney nella parte del capofamiglia Charles Hanson, sottoposto ad una serie di stress mica da poco.
Il film è montato acronologicamente, e parte dal misfatto per ricostruire l'antefatto e le conseguenze, svelando particolari ad ogni scena e regalandone alcune davvero da manuale (ve ne segnalo due: la reazione di Andy al tradimento e quella dell'omicidio all'ospedale con l'assassino che si mette al petto i rilevatori di battito cardiaco). E', in definitiva, un film fatto di grande cinema, con il paradosso di alcuni pregi che possono diventare difetti: "troppa" scrittura, troppa sceneggiatura, e il montaggio, appunto, acronologico (faccio sempre il solito esempio, alla 21 grammi), che finisce per essere quasi fastidioso. Per questo, a me non è piaciuto moltissimo, ma bisogna riconoscere che è un film fatto superbamente. Ultima nota, il titolo originale, Before the Devil Knows You're Dead, è ispirato ad un modo di dire irlandese che pare significhi "meglio che vai in Paradiso mezz'ora prima che il Diavolo sappia che sei morto".
1 commento:
era nella lista "da vedere" da parecchio tempo e finalmente ieri sera me lo sono visto.
A parte un doveroso accenno alle tette "zero gravity" di Marisa Tomei che all'epoca dell'uscita del film aveva già passato i quaranta, sono d'accordo con te in linea di massima. Ho apprezzato anche Ethan Hawke, che solitamente non mi garba.
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