No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20080310

mientras ustedes duermen


[°REC] - di Jaume Balagueró e Paco Plaza 2008


Giudizio sintetico: da non perdere!!


Angela è la giovane conduttrice di un programma di una tv locale di Barcellona, intitolato Mentre voi dormite, Pablo il suo cameraman. La puntata di oggi si propone di illustrare un turno di notte dei prodi Bomberos, i pompieri, seguendoli passo dopo passo con la telecamera, commentando ed intervistandoli. Dopo aver dato una visione generale della caserma, dormitori compresi, la notte sembra prendere una piega tranquilla, inadatta al reportage. Ci si dà perfino alla partitella di basket: ma ecco la fatidica chiamata, che però appare da subito di ordinaria amministrazione, per di più senza fuoco. Una anziana signora è rimasta chiusa dentro casa, in un condominio piuttosto vecchio, e i condomini sono allarmati dalle grida. Ecco che i pompieri intervengono. Quando arrivano sul posto, seguiti dalla troupe, trovano una coppia di poliziotti. Per come appariva la chiamata, il poliziotto più anziano pare un po' troppo allarmato....


Non vorrei mettervi in apprensione, ma questo film spagnolo, che ha avuto sicuramente un budget ridicolo se confrontato con la maggioranza dei lavori che arrivano sui nostri schermi, rischia di essere una delle cose più interessanti ed eccitanti dell'anno cinematografico in corso. Breve biografia dei due registi: Balagueró ci era piaciuto con l'interessante The Nameless (del 1999, in Italia uscì nel 2002 in luglio...) e ultimamente pareva in leggera parabola discendente con Darkness e Fragile (complici evidentemente le produzioni e i cast stranieri), mentre Plaza era conosciuto da noi con Second Name; entrambi spagnoli, entrambi specializzati nell'horror di una certa qualità. Unite le forze, girando in "casa", si sono fatti forza di alcune idee semplici e già viste: una storia alla The Blair Witch Project, tutta camera a mano, in soggettiva, falsamente vera, e un plagio/omaggio ai morti viventi di Romero, con tutto il corollario della claustrofobia forzata, del contagio e dei personaggi stereotipati. Il risultato è, credetemi, straordinario per impatto, forza, violenza, coinvolgimento, fattore sorpresa e agilità.

Il film parte (volutamente) in maniera stentata, con le prove di inizio "servizio" di Angela, la protagonista/conduttrice del programma/inchiesta (Manuela Velasco, una scoperta), e i meno smaliziati si lasceranno immediatamente andare alle maledizioni di rito, con la convinzione di aver buttato i soldi del biglietto. Quando la chiamata arriva, e lo spettatore (per mezzo della telecamera di Pablo, l'altro protagonista che però non si vede mai, si sente e basta, se si eccettua per le scarpe e per l'ultimo pezzo dei pantaloni in una scena dove lascia per un attimo la camera) viene catapultato dentro il condominio, l'azione viene innescata e diventa una spirale. Una spirale che lo spettatore, ancora lui, sa benissimo dove andrà a finire (anche se i registi cercano, senza esagerare, un finale "diverso" e leggermente "aperto") ma che non può arrestare. Non resta altro che farsi trasportare dentro gli eventi, rapidi (il film dura meno di un'ora e mezzo) e terrificanti. La camera a mano è l'espediente che massimizza il fattore sorpresa, e i salti sulla poltroncina sono assicurati. Non mancano, volendo, le frecciatine (che, provando ad essere davvero pignoli e in qualche modo, politicizzati) all'invadenza della televisione moderna e della Chiesa (in questo senso il film rappresenta magistralmente la "nuova" Spagna di Zapatero).


Il cast è credibile, volutamente "dilettantistico" per un maggiore effetto real tv, ed è aiutato dal doppiaggio italiano che evita le voci classiche e impostate per lasciare spazio a doppiatori poco conosciuti, che forniscono una prova con "sbavature" atte ad amplificare l'effetto di cui parlavamo prima. Un film sorprendente, che dimostra come nel cinema si può tranquillamente prendere in prestito delle idee già viste e renderle attuali se si è in possesso di talento e dinamicità. Non è per essere esterofili ad oltranza, ma questo film, con poco, di due registi tutto sommato piuttosto giovani, polverizza ad esempio tutte le ultime prove di uno considerato un maestro come Dario Argento, e molte produzioni statunitensi con budget stratosferici. Un horror che, letto in questa chiave, rappresenta una speranza.

Per questo, chi vi scrive lo sostiene. Dategli una possibilità.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

NON VORREI CHE FOSSE GIRATO CON LO STESSO "tremolio"DI THE BLAIR WITCH PROJECT?
se si, ci rimmarrei decisamente male.

punkow

lafolle ha detto...

il tremolio c'è!

io ho rischiato l'infarto più volte!
o acceso anceh la luce ad un certo punto.