No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20100830

snuff


Gang bang - di Chuck Palahniuk

Avvertenza numero uno: se non siete fans di Palahniuk, non crediate di trovare equilibrio in una mia recensione di uno qualsiasi dei suoi libri. Avvertenza numero due: i libri di Palahniuk contengono sempre un linguaggio pirotecnicamente sboccato. E' grazie ad un suo libro che, per dirne una, ho saputo che esiste una pratica sessuale chiamata felching: all'epoca della "scoperta", la voce wikipedia in italiano non esisteva ancora.
Libro del 2008, Gang bang (in originale Snuff) è un caso particolare fin dal titolo: quello italiano riassume la trama, e cioè Cassie Wright, stella statunitense del porno in parabola discendente, decide di (stra)battere il record di (appunto) gang bang, facendo sesso con 600 uomini nell'arco di una giornata (quello precedente, e vero, appartiene ad Annabel Chong con 251 uomini in circa 10 ore, una delle ispirazioni di Palahniuk per questo lavoro). La giornata, ma non solo, viene raccontata da quattro protagonisti: tre sono uomini, tre dei seicento "segaioli" (per usare uno dei numerosissimi appellativi dispregiativi usati dall'altra voce narrante) intervenuti per partecipare alla realizzazione della gang bang, il numero 72, un giovanissimo convinto di essere il figlio biologico di Cassie, il numero 137, un non più giovane ex attore di telefilm polizieschi con una carriera rovinata dalla scoperta del fatto che in gioventù, per sbarcare il lunario, aveva girato un porno gay, incerto ancora oggi sulla sua sessualità, il numero 600, tale Branch Bacardi, stella anche lui del porno, anche lui in parabola discendente, collega, amico e forse qualcosa di più della protagonista femminile della gang bang. La quarta protagonista è Sheila, assistente tuttofare della signora Wright, efficiente e spietata con gli uomini che affollano lo studio.
Invece, il titolo originale inglese, Snuff, introduce un sospetto, che presto si materializza nella mente dei narratori: che quello che si sta girando, in realtà, non sia una gang bang, o meglio non sia solo una gang bang, ma qualcosa di più. Uno snuff "prevede" la morte di un protagonista, ed in questo caso, la morte di Cassie Wright comporterebbe conseguenze sorprendentemente (nemmeno poi tanto) positive un po' per tutti.
Ho già detto troppo. Adesso parliamone un po' a proposito.
Non è certamente il miglior libro di Chuck. Manca, concordo con alcune recensioni trovate in rete, l'allegorica e profondissima critica sociale, della quale è più che capace. Non che manchi del tutto, ma rispetto ad altri libri è esile. Probabilmente, il contesto ingabbia più del dovuto. E' più un libro esilarante, con battute fulminanti e situazioni ridicole, e, caratteristica peculiare di Palahniuk, un eccezionale elenco di titoli porno inventati e ovviamente parodistici (tradotti immagino con grande difficoltà, ma in maniera vincente, dal traduttore, Matteo Colombo), insieme ad una lista sterminata di aneddoti su stelle del cinema forse vere, forse no, da pisciarsi addosso dal ridere.
E' vero, si guarda poco o niente fuori dallo studio (capannone, tugurio, bordello) dove si sta girando Terza guerra sessuale, ma i personaggi sono tutti molto palahniukiani, nel loro parlarsi addosso, nel loro rivelarsi senza mai dire tutto fino in fondo, nel loro riflettere continuamente troppo sulle cose, nel loro rivelarsi senz'altro più umani di quanto non appaiano visti dall'esterno, nelle loro insicurezze che generano deviazioni sessuali, deviazioni presenti in tutti noi e "normalmente" tenute in profondità. E la lettura è rapidissima, lo stile è lo stesso, periodi brevi e capitoletti corti, alternati tra i protagonisti, divertente e sempre sorprendentemente sfrontata e ironica.
Certo, potremmo insospettirci, vedendo che la sua produzione è ormai assestata al ritmo di un romanzo (mai troppo lungo) all'anno. E se l'autore stesso si divertisse a scrivere le sue storie (che comunque si evincono sempre frutto di ricerca), ed il formato "medio" fosse quello che trova "giusto" per lui?
Ecco, questo si: vorrei, prima o poi, leggere uno dei miei scrittori preferiti dell'era moderna, alle prese con un romanzo di ampissimo respiro. Una storia lunga, per vedere il suo stile che mette a frutto la sua esperienza di scrittore ormai scafato, e dipinge un racconto che abbraccia spazi temporali dilatati.
Per il resto, ce ne fossero di "opere minori" come questa. Ben vengano, anche una volta l'anno. In tempi (bui) come questi, ce n'è sempre bisogno, secondo me.

4 commenti:

giulia ha detto...

per me ad oggi, il suo migliore rimane "Invisible monsters".
Ben venga anche il romanzo all'anno,il problema è quando si scrive un libro come "pigmeo": lì il sospetto che ti stia prendendo per il culo ti viene seriamente...:-)

Filo ha detto...

Anch'io concordo con "Invisible Monster". Questo mi è parso più un suo divertissement, come "Che la festa cominci" per Ammaniti.
Ogni tanto ci vuole un libro più leggero, per dare un po' di respiro allo scrittore stesso.

jumbolo ha detto...

Pigmeo devo ancora comprarlo, e adesso a breve esce il nuovo. Non mi piace fare classifiche, ma secondo me anche Fight Club e Soffocare, ma perfino Cavie e pure Rabbia sono grandi libri. Ma a me è piaciuto anche La scimmia pensa, la scimmia fa.

giulia ha detto...

Concordo su Soffocare e Fight club (di cui penso sia stato fatto un gran lavoro cinematografico, a differenza di Soffocare)!!
allora aspetto di sentire un tuo commento su "pigmeo"!