Il riferimento del titolo è solo perchè il nome della band in questione pare sia una parola yiddish che significa pazzo. Gli svedesi Meshuggah sono al sesto album, e dai primi anni '90 si sono costruiti una credibilità di nicchia non indifferente, tanto che diverse band molto più famose mostrano grande rispetto per loro (Fear Factory, Tool, Deftones, Dillinger Escape Plan). In questo nuovissimo obZen allentano un po' la presa delle costruzioni contorte ed intricate (ma non troppo: ascoltare la conclusiva Dancers To A Discordant System per credere), ma conservano un suono secco come un colpo di frusta e la potenza esplosiva e devastante che li caratterizza. L'album si apre con Combustion e si rischia di rimanere secchi già dopo il primo pezzo. Potreste sentirvi più o meno come un manichino dopo il crash test.
L'aggettivo che mi è venuto in mente già a metà del disco è estenuante, inteso in senso positivo. Un disco che provoca una sensazione di spossatezza, faticoso come una corsa a perdifiato.
Meshuggah - obZene
4 commenti:
sì che signifca pazzo!
questo significa che non hai seguito il mio prezioso consiglio di leggere Maus! ne saresti più che certo! ti odio.
sto disco devo sentirlo al più presto. cazzo.
mau
l'ho letto da piccolo
e poi io non ho certezze :))
ah ecco. su Linus eh, balordo.
Meshuggah è il nome più bello del mondo dopo Impaled nazarene
mau
... e qui mi rendo conto di quanto sia immenso e sconosciuto l'universo musicale.
mai sentiti prima d'ora.
anche per questo mi sento di dire GRAZIE.
punkow
Posta un commento