No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20100118

Imagerie par Résonance Magnétique










Nonostante Charlotte mi piaccia da impazzire (credo che non sia bella, ma a me piace tanto), il precedente 5:55 non mi era piaciuto per niente. Quello era completamente (o quasi) composto dagli AIR e soprattutto da Jarvis Cocker, questo invece è interamente scritto e prodotto dal genietto di Beck. La differenza si nota: questo non è per niente male.



IRM è l'acronimo di Imagerie par résonance magnétique, chiaramente la risonanza magnetica, esame a cui l'attrice si è dovuta più volte sottoporre qualche anno fa, in seguito ad un incidente e ad una relativa emorragia cerebrale (non lo sapevo, l'ho letto qui).



Detto questo, ricorda chiaramente una versione femminile di Beck, con una certa classe. La voce è suadente, proprio come te la aspetteresti. Vellutata e sexy quanto basta. Le canzoncine ti acchiappano, alcune meno altre di più, in quello stile ruffiano ed easy rock and roll, con tutte le influenze del mondo; rilassate, con qualche arco qua e là, chitarrine, arrangiamenti appena accennati ma convincenti. Sentite, per esempio, Voyage: world music sinfonica. Per dirne una.


Heaven Can Wait, quasi beatlesiana, ti si pianta in testa. Me And Jane Doe sembra una ninna-nanna, ma ha lo stesso effetto della precedente.


Sufficiente, e questo mi rende contento per Charlotte.

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