2154: sul pianeta Terra, tra le altre cose, è sparito il verde. Jake Sully è un giovane ex marine sulla sedia a rotelle; suo fratello gemello Tom, uno scienziato che lavorava ad un progetto complesso, è morto; la multinazionale per la quale lavorava gli propone di sostituirlo, visto che il progetto è costosissimo e lui è geneticamente compatibile. Jake accetta. Il progetto affianca quello "finale", della stessa multinazionale, che è presente in forze su Pandora, un pianeta lussureggiante, satellite di Polyphemus, dove esistono addirittura montagne sospese in aria, per sfruttare un enorme giacimento di un minerale che potrebbe risolvere la crisi energetica una volta per tutte: l'unobtanium. Jake, nonostante il suo handicap, ha ancora un animo guerriero, ed è dubbioso sulla sua missione. Si tratta, infatti, di comandare altri corpi, denominati avatar, "costruiti" incrociando il DNA umano con quello dei nativi di Pandora, i Na'vi. L'atmosfera di Pandora, infatti, è tossica per gli umani, e i Na'vi "ostruiscono" il progetto della multinazionale; c'è anche un esercito privato, che non vede l'ora di usare la forza, ma per conservare una parvenza di politically correctness, il programma avatar, guidato dall'idealista dottoressa Augustine, sta tentando di far fraternizzare questi corpi comandati da umani con i Na'vi, in modo da trattare il loro "sgombero" pacificamente. Jake, mentre prende velocemente dimestichezza col suo avatar, provando nuovamente sensazioni ormai dimenticate (correre, camminare, muoversi liberamente), viene incaricato dal comandante dell'esercito privato, il colonnello Quaritch, di raccogliere più informazioni possibili sul territorio e sui Na'vi stessi, per preparare un più che probabile attacco: in pratica, un doppio-doppiogioco. Quando Jake, a causa della sua stessa spavalderia, rimane isolato per una notte intera nella foresta di Pandora col suo avatar, e sta per soccombere ad un agguato di un branco di animali feroci, una bellissima donna Na'vi, Neytiri, lo salva. Jake le dimostra riconoscenza, anche se inizialmente Neytiri non vuole saperne di fraternizzare con lui, ma entrambi ancora non sanno che ormai i loro destini sono irrimediabilmente segnati...
No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.
20100121
rappresentazione
Avatar - di James Cameron 2010
Giudizio sintetico: da vedere (3,5/5)
Giudizio vernacolare: firmone! ballacolupi di fantascienza colla musi'a der titanicche
Tutto vero, innegabile. E chi legge le mie recensioni sa che amo il cinema fatto sottovoce, amo scoprire piccoli gioielli che riesci a scovare in sale nascoste e in via di estinzione, o addirittura nei meandri della rete, in altre lingue, mai usciti nel Paese dei cinepanettoni. Però, assumendo una posizione quasi democristiana, vorrei dire che c'è spazio per tutto, anche per il cinema "di massa", se non è stupidissimo. Del resto, guardiamoci indietro, solo per un momento. James Cameron ci ha dato, nella sua carriera, pochi film, la maggioranza dei quali indimenticabili: Terminator, Aliens, Terminator 2 (uno dei pochi casi in cui il sequel supera l'originale), Titanic. Senza dimenticare che, quando si è dedicato alla televisione, ha creato Dark Angel. Un visionario che riesce a semplificare le cose, un megalomane che riesce a sperperare montagne di denaro degli studios. Un personaggio, comunque.
Questo Avatar è un film iper-prevedibile nella trama, che però contiene un messaggio semplice ma corretto. Stiamo distruggendo il nostro pianeta, e probabilmente, se ce lo permettessero saremmo in grado di distruggerne pure altri, con l'aggravante che la storia si ripete ciclicamente: il plot di Avatar può ricordare sia l'approccio dei Conquistadores e dei Padri Pellegrini verso il continente americano e i suoi nativi, così come quello delle multinazionali del petrolio verso il continente africano e, ancora una volta, i suoi nativi. Non mancano frecciate tanto irriverenti quanto terribilmente possibili e paurose: ascoltate bene dove è stato in missione Jake Sully, dalle parole del colonnello Quaritch, dopo che ha letto il suo curriculum. Onore a Cameron anche da questo punto di vista: non si era mai visto un eroe di un colossal in sedia a rotelle. E poco importa se è solo uno specchietto per le allodole, visto che si mette praticamente da subito alla "guida" del suo avatar altissimo, "fisicato" e blu.
Avatar, visto in 3D, e quindi quasi psichedelico, porta lo spettatore in un mondo fantastico e gli fa vivere un'esperienza davvero superba: Pandora è una sorta di Paradiso mixato con l'isola di Jurassic Park, Cameron lo accarezza con la macchina da presa, poi accelera inseguendo l'avatar del protagonista e le sue imprese. Di prevedibile c'è "solo" la trama. Se fosse stato Kiarostami non l'avrei accettato. Questo però, è vero cinema spettacolo.
Prove del cast oneste. Zoe Saldana (Neytiri) è favolosa anche in versione Na'vi: me ne sono innamorato all'istante.
Fidatevi, e tornate bambini per una sera. C'è tempo dopo, per cogliere le grossolane ma dignitose allegorie anti-imperialiste.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
1 commento:
Damiano:
Commento Vernacolo: Leva di ulo...
Posta un commento