No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20100117

The Lake House


La casa sul lago del tempo - di Alejandro Agresti 2006


Giudizio sintetico: si può perdere


Kate Forester, medico, si trasferisce in città, a Chicago, lasciando una casa su palafitte situata su un lago nelle vicinanze, a malincuore, e depositando un messaggio scritto nella cassetta delle lettere al nuovo inquilino. La trova Alex Wyler, un architetto figlio d'arte, che si è adattato a fare il capocantiere per una società che sta costruendo una serie di villette nella zona di Chicago, e che soffre di un eterno conflitto con il padre, appunto architetto di fama internazionale che ha sacrificato la famiglia sull'altare del successo: la casa è di proprietà della famiglia Wyler, ed è un progetto di Simon, il padre di Alex ed Henry (anche lui architetto, che però ha accettato di lavorare nello studio del padre), ed ha un valore anche sentimentale per Alex. Il carteggio comincia con alcuni malintesi che creano una certa tensione iniziale, dopo di che entrambi si rendono conto che c'è qualcosa di molto strano. Infatti, Alex scrive dal 2004, mentre Kate scrive dal 2006: il solo punto d'incontro è la cassetta postale della casa sul lago.

I due si piacciono, si intendono, si riempiono la vita, altrimenti piuttosto vuota. Decidono di incontrarsi, nel 2006, e Alex prenota un tavolo in un ristorante per due anni dopo; per Kate è solo la sera seguente. Ma quella sera, Alex non si presenta, e lui non capisce perchè succede ciò.


Remake di Siworae, del coreano Hyun-seung Lee, inedito in Italia, è il primo film statunitense dell'argentino Agresti, che riforma per questo lavoro la coppia di Speed formata da Sandra Bullock e Keanu Reeves. Il film è un super-drammone strappalacrime, che usa lo sfalsamento spazio-temporale per una riflessione sull'amore universale e sull'attesa, fortunatamente non troppo lungo. Il film commuove leggermente in alcuni tratti della seconda parte, ma nonostante della buona fotografia e dei movimenti di macchina diligenti, non riesce a coinvolgere più di tanto, grazie anche a due prove incolori dei protagonisti, davvero inadatti.

Visto che abbiamo più volte avuto modo di apprezzare i film di Agresti, finché è rimasto in patria, possiamo sperare che la prossima volta, prima di girare un film negli Stati Uniti, Agresti ci pensi bene e scelga un copione migliore.

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