Intervista di Jumbolo a Moltheni del 4 dicembre 2004 in occasione dell'uscita di Splendore Terrore.
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Arrivo alle 18,30 nel piazzale antistante il Calamita di Cavriago; l’appuntamento è per le 19.00, orario nel quale devo chiamare un numero di cellulare (che poi scoprirò essere di Moltheni/Umberto Giardini). Alle 18.50 inizio a chiamare ma è staccato. Dopo 10 tentativi inizio a preoccuparmi. Decido di andare a vedere dentro il locale. Entro e trovo Umberto che sta cominciando il soundcheck, mi presento e gentilissimo mi dice che appena finito i suoni sarà a disposizione. I suoni finiranno alle 21.00, tanto per darvi l’idea dell’accuratezza; tenete conto che c’è la voce di Umberto, la chitarra elettrica e quella acustica, poi il Wurlitzer di Pietro (Canali; suona sul disco nuovo e lo accompagna in tour già da più di un anno; simpaticissimo pure lui). Assisto al soundcheck interessato, e ogni tanto scambio qualche battuta con la compagna di Umberto, Sara, con la quale ridiamo di gusto (specialmente quando mi mostra il merchandise, capirete dopo; gli dico che pare abbia svuotato l’armadio della nonna) specialmente alle imprecazioni moltheniane. Arriva più tardi Paolo, che parteciperà all’intervista (Davide e Luca del Calamita ci mettono a disposizione la sala prove che è dietro al bar) per un sito locale.
Come già detto, finito il soundcheck inizia l’intervista. Si inizia parlando dei Giardini di Mirò che sono, pare, di Cavriago….
Umberto - All’inizio erano fighissimi, non c’era nessuno che sapesse cantare, quindi facevano solo musica strumentale: poi hanno trovato un ragazzino, che tra l’altro canta molto bene, ma secondo me si sono snaturati. Magari in Italia qualcuno mi proponesse di fare un progetto tutto strumentale!!
Jumbolo - Eh mi sa che stai andando in questa direzione…sul disco nuovo ci sono 4 pezzi strumentali, ho contato bene?
Umberto - Si, sui miei dischi ce ne sono sempre stati, uno almeno, mi piacciono tantissimo. Confidiamo il prossimo disco di fare solo un brano cantato, il singolo, poi tutto strumentale!!! (ride)
Jumbolo - Ma lo sai che c’è una ragazza che ha un sito su di te? (all'epoca il sito ufficiale di Moltheni era in costruzione, n.d.Jumbolo)
Umberto - Certo che lo so, Viviana. Mi auguro di poterla conoscere, dev’essere una ragazza in gamba.
Jumbolo - Che fine ha fatto il pezzo Petalo?
Umberto - E' nel cassetto, insieme ad altri provini presentati alla vecchia casa discografica. Dopo le vicissitudini (anche con un’altra etichetta), ho ritenuto non fosse abbastanza vecchio per riprenderlo.
Jumbolo - Già, ti piacciono le cose vintage. (Sara ride, durante il soundcheck mi ha fatto vedere il merchandise, tutto composto da borse, cappelli, passamontagna…assolutamente vintage!!)
Umberto - A parte questo, sono uno che compone, poi lascia lì, poi dopo magari anni riprendo i pezzi. Poi, adesso sono in un periodo in cui sono molto produttivo, quindi non c’era bisogno di roba anche solo di sei mesi indietro. Addirittura, c’è un brano che non abbiamo inserito nell’album solo perché ci è venuto fuori successivamente, ma che ci piace da impazzire (comprende anche Pietro, n.d.Jumbolo), non ha titolo, ma indicativamente dovrebbe essere Bufalo cerco; Ecco, Bufalo cerco è un brano meraviglioso (scandisce, n.d.Jumbolo), una delle cose più belle che ho scritto, sia a livello di melodia che di testo, un intreccio di psichedelia e intimismo, al punto che in questo periodo pensiamo sempre a quel brano!! Poi oh, ci sarà tempo in futuro anche per questo.
Jumbolo - Come stà l’alternativo italiano?
Umberto - Non bene secondo me, non mi pare sia uscito molto ultimamente. I Marta sui tubi, che sono miei amici, e si può dire che li ho lanciati io, però a livello di originalità non mi pare ci sia molto altro.
Jumbolo - Dicci qualcosa a proposito delle vicissitudini contrattuali.
Umberto - Guarda, a parte quello, visto che oggi è molto più facile far uscire un disco, e che ho molti amici, un contratto per un uscita potevo procurarmelo anche prima, ma mi ero stufato, non era il momento giusto, quindi ho aspettato. Mi piace fare le cose che piacciono a me. Il momento giusto è arrivato, ho incontrato una persona, sono usciti fuori dei bei discorsi, è nata un'energia, è nata una sorta di serenità, che è la base fondamentale del mio carattere; una sorta di serenità che consiste nella vita personale, negli affetti, nel lavoro, in tante cose che sono coincise, ed è venuto così il momento di scrivere un altro disco in tempo direi record; pensa, quest’estate non c’era quasi niente di quello che ci sarà su Splendore Terrore. Sto lavorando inoltre con la Sugar, per il momento solo come paroliere per una cantante molto brava che uscirà tra un po’; non escludo però che anche il progetto Moltheni ci possa rientrare prima o poi.
Paolo - L’acustico è un’esigenza o una scelta?
Umberto - E' stato l’uno e l’altro; una necessità perché non avendo né un contratto né un approccio con un’etichetta grande, non avevamo la possibilità, avendo già registrato un disco elettrico che per il momento non può uscire; una scelta perché nonostante questa “castrazione”, andiamo molto orgogliosi di questo lavoro elettro/acustico, lo amiamo molto; è una specie di figlio handicappato che amiamo tanto, ma che in realtà spera di correre (sorride, nda).
Paolo - Perché Splendore Terrore?
Umberto - Semplicemente perché suona bene; come sempre sono ispirato sempre molto dai suoni, dai colori, dalle immagini, dalle visioni; anche se, guarda, c’è stato uno che mi ha detto, riferendosi alla copertina “ah si devono sempre sentire le due campane quindi –splendore- -terrore-"!! Ci sono rimasto malissimo….non è così, ma è probabile che d’ora in poi risponderò così (ride di gusto, nda).
Jumbolo - Scusa, ma secondo me la campana della copertina è la solita vista dai due lati no?
Umberto - No no è un’altra, te lo giuro.
Jumbolo - E allora quel tipo lì ci ha preso!! (Risate generali)
Umberto - Esatto!! No scherzi a parte, una volta siamo capitati io e lei (indica Sara) in Piazza Maggiore a Bologna, e c’erano questi campanari con i numeri….affascinantissimo….c’è tutta una tecnica, uno che scampana quando l’altro parte, puoi suonare d’andata o di ritorno…è una vera figata!!
Sara - Davvero…campane di tutte le misure, grandi, piccole a seconda delle note…
Umberto - I campanari si mettono la corda intorno al braccio, se la legano, tra l’altro tengono la campana e tengono il batacchio, e poi magari lasciano o uno o l’altro….è uno spettacolo…e poi se ti metti vicino senti una potenza sonica incredibile…ne siamo rimasti affascinati anche come oggetto…la campana…..quindi a distanza di mesi dicevo a lei (Sara) “cazzo voglio metterci una CAMPANA sulla copertina!!”, siamo andati in biblioteca, su dei testi non antichi ma vecchi, e abbiamo fotografato quelle che ci piacevano di più.
Jumbolo - Pensavo tu fossi un timido, invece stasera dopo due frasi durante il soundcheck mi sono accorto del contrario, ne parlavo con Sara. Anche i tuoi testi me lo facevano pensare.
Umberto - No, non sono timido..forse mi intimidisco quando scrivo…però non lo sono, anzi credo di essere uno che dice le cose in faccia, anche se, come tutti, sbaglio, però no, non direi davvero di essere timido, e nemmeno una persona che soffre. Se così appare dai testi, è perché magari immagino, prendo dalla realtà, poi divento visionario, e poi riporto tutto alla realtà odierna. Non sono così introverso come potresti pensare. Anzi sono anche un po’ più sempliciotto del normale. Ve lo può dire Sara.
Sara - Infatti io gliel’ho detto quando me lo ha detto prima…gli ho detto “si poi vedi quando inizia a bestemmiare se è timido!!”
Paolo - Una volta ti ho visto a vedere Mark Lanegan, ti è piaciuto Bubblegum?
Umberto - Un po’ meno dei precedenti.
(Ci alziamo per andare a cena)
Pietro (rivolto a Jumbolo) - Hai tessuto le lodi di Suprema prima se non ho sentito male.
Jumbolo - Si, è davvero il mio pezzo preferito del disco nuovo. Com’è stato registrare in quello studio (Alpha Dept. di Bologna, n.d.Jumbolo), ho letto dalle note stampa che ci sono un sacco di strumenti vintage!!
Pietro - E' stato davvero bello, io poi sono un musicista ma soprattutto amante e collezionista di strumenti, quindi guarda…ho suonato un pezzo con un mellotron di chissà quanti anni fa e anche solo spostarlo, accordarlo, metterlo in posizione…è stata un’esperienza.
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Il resto dell’intervista è apparso sulla rivista All Music sul numero di gennaio 2005.
5 commenti:
Il bruno vespa della musica.
almeno io mi firmo
bello.
ma sbaLLio o è un bel po' che sto anonimo appare solo per lanciare frecciate...hai fatto uno sgarro a qualcuno ale? sarà qualcuno di un blog concorrente??? :P
Intervista bella bella, quando passo dalle tue parti ricordati di farmela leggere integrale!!
il resto è poco. mezza pagina su allmusic.
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